Niente terzo mandato. Finisce l’era Biffoni. Il Pd stringe sul candidato

La Lega ritira l’emendamento per i sindaci dei Comuni sopra i 15mila abitanti. Sempre quelli i nomi sul tavolo dem: Biagioni, Faggi, Bugetti, Santi e Ciuoffo.

Niente terzo mandato. Finisce l’era Biffoni. Il Pd stringe sul candidato

Niente terzo mandato. Finisce l’era Biffoni. Il Pd stringe sul candidato

Per il Pd il momento delle scelte della candidatura a sindaco è diventato inevitabile. L’attesa nella speranza di un via libera parlamentare all’ipotesi di terzo mandato anche per i sindaci della città sopra i 15.000 abitanti è definitivamente naufragata ieri mattina col ritiro in Parlamento dell’emendamento a firma Lega a supporto di questa legge. Uno stop che significa fine delle speranze per un mandato ter anche per Biffoni. Adesso la palla passa nelle mani del segretario Pd Biagioni, del parlamentare Furfaro e dello stesso Biffoni che dovranno scegliere il potenziale successore dell’attuale sindaco del Pd. Il primo cittadino, nonché presidente di Anci Toscana, ieri non ha nascosto il suo disappunto. "È un Paese bizzarro – attacca -. Sarà compito dei partiti politici, a partire dal mio, spiegare all’ossatura portante di chi ha vinto anche quando i partiti andavano male e di chi ha riempito le piazze quando c’era bisogno, perché è stata fatta questa scelta. Magari sfugge a me la ratio, ma faccio fatica a pensare che tutti i sindaci d’Italia siano così fuori di testa rispetto a chi sta decidendo a Roma". Biffoni ricorda la battaglia nazionale di Anci. "Tutti i sindaci d’Italia avevano puntato sul terzo mandato – aggiunge -. La posizione di Anci era chiara: sindaci di centrosinistra e centrodestra, nord e sud, tutti quanti, avevano sottoscritto un appello per fare esattamente come fanno da tutte le altre parti e sottoporre al giudizio dei cittadini chi tutte le volte si sottopone al giudizio dei cittadini, a differenza di chi sta decidendo a Roma, che magari è in Parlamento da 20-30 anni e nessuno se l’è scelto". Poi lo sguardo al futuro. "Farò il sindaco fino all’ultimo minuto del passaggio di consegne, poi se mi prendo un po’ di riposo non mi fa proprio disgusto".

Ad attaccare la presa di posizione di Biffoni è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Tommaso Cocci. "Biffoni sbaglia – dice -. La sua appare sempre più una posizione personalistica, legata a uno status di potere che con difficoltà riesce ad abbandonare. La scelta parlamentare è saggia: i poteri di un sindaco, come quelli di un presidente di Regione, sono tali che porne un limite alla durata è assolutamente opportuno". Cocci parla del metodo "differente" usato dal centrodestra. "Dopo una discussione franca, la nostra coalizione ha puntato su Gianni Cenni, candidato sindaco che appoggiamo tutti con convinzione e con la consapevolezza di avere tutte le carte in regola per arrivare al governo della città – spiega -. Un metodo che sabato (domani, alle ore 15.30 a Il Garibaldi, ndr) ci porterà a presentare il nostro candidato alla città".

Tornando al Pd, adesso quindi arriva il tempo delle conclusioni e delle scelte a chiusura del percorso iniziato mesi fa e che si dovrebbe concludere tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo con l’accordo sul candidato sindaco. Al momento i nomi sul tavolo sono quelli che rimbalzano da settimane, dal segretario Marco Biagioni al vicesindaco Simone Faggi, alla consigliera Ilaria Bugetti e l’assessore alla scuola Ilaria Santi. Non sarebbe del tutto fuori dai giochi nemmeno l’assessore regionale Stefano Ciuoffo. La partita della candidatura è aperta e adesso che c’è una variabile in meno, il terzo mandato per i sindaci delle città sopra i 15mila abitanti, si può stringere.

Stefano De Biase