Nel lockdown il riscatto dei migranti di Galceti

Premiato con il trofeo Globo Tricolore il docu-film girato fra i richiedenti asilo dall’attore Stefano Luci

Migration

L’emergenza Covid e il lockdown sono stati vissuti anche come un’occasione terapeutica e di riscatto. Ci sono voluti l’energia e la convinzione dell’attore e regista fiorentino Stefano Luci perché il centro di accoglienza per i richiedenti asilo di Galceti diventasse un laboratorio d’integrazione e capacità di speranza per una trentina di giovani africani. Luci ha portato fra di loro l’esperienza maturata nel lavoro con Coop 22 e la compagnia teatrale CiurmaStorta. Ne è nato il docufilm #ioFaccioLaMiaParte ispirato al Decameron per la regia dello stesso Luci e il montaggio video di Annika Saks.

E proprio questo docu-film domenica 1 novembre, rigorosamente in collegamento audio video da Cinecittà Wordl, sarà premiato con il trofeo Globo Tricolore, partner del primo festival "Italia in the world" riservato a chi con il proprio lavoro e la propria arte ha testimoniato anche durante l’emergenza sanitaria la forza e l’impegno contro la pandemia. Un tributo alla rinascita del Paese con testimonianze, storie e progetti dando lustro all’Italia nel mondo. Il premio è assegnato nella sezione ’Teatro per l’integrazione e l’intercultura’. "Boccaccio nel suo Decameron invita a non subire passivamente la paura del contagio, a non sprecare il tempo nell’attesa - spiega Luci - e a non smettere di vivere per paura di morire. E’ così che, attualizzando quel messaggio, con il progetto ‘Decameron Coop 22’ si à gestita l’emergenza all’interno del centro d’accoglienza, con l’auspicio che una grande tragedia posso trasformarsi i in qualcosa di buono e puro". Nel 2015 Stefano Luci, diplomato all’Accademia Paolo Grassi di Milano, con il comune di Montemurlo avviò un’attività di educatore nel centro di accoglienza del territorio. Anche lì fu il teatro a dare luce e speranza, prima con la figura di Odisseo e poi con "Inferno", una rilettura della prima cantica della Divina Commedia.

Un’oltretomba intrapreso da immigrati, approdati sulle nostre coste, raccontato sul palco dagli stessi ospiti del centro di accoglienza con il coinvolgimento degli studenti del Liceo artistico Umberto Brunelleschi di Montemurlo che hanno allestito i costumi, realizzato le maschere e curato la grafica delle locandine in un’esperienza di alternanza scuola-lavoro". Ancora una volta con il docu-film #ioFaccioLaMiaParte, dopo ’Odissea dei rifugiati’ e ‘Inferno’ continuiamo a raccontare l’immigrazione e lo facciamo con i valori che arrivano dai grandi classici. Mito, racconto e parola hanno il potere di accomunare i popoli". M.C.