Musica e canto per raccontare l’uomo Verdi

Stasera in onda su Toscana Tv lo spettacolo nell’anniversario della morte del compositore

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Che il giorno della memoria venga a combinarsi con quello della morte di Giuseppe Verdi è una coincidenza accidentale. Eppure certe ricorrenze storiche sembra abbiano un valore profetico. Stasera su Toscana Tv (canale 18) a diffusione regionale alle 23,15 va in onda uno spettacolo di canto, musica, immagini, un racconto dell’uomo Verdi nel giorno della sua morte. E’ una scelta fatta dal Comune di Prato, e collegata all’acquisizione della donazione del corpus verdiano che entro l’anno andrà in mostra permanente nel palazzo della Musica- Scuola Verdi. Titolo dello spettacolo: "Credimi amico, l’opera mia più bella…", un testo originale prodotto dell’associazione.

"Perché Verdi Viva", registrato nel Refettorio di San Niccolò in mezzo ai suggestivi affreschi di T. di Piero; una iniziativa che dette a Prato l’onore del prestigioso patrocinio della fondazione Casa Verdi di Milano, lascito di umana generosità dell’uomo Verdi, "l’opera più bella, la Casa fatta costruire per accogliervi i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, cari compagni della mia vita!". La liturgia delle ricorrenze che scaturiscono dal passato, ha un valore profetico.

Quei "cari compagni della mia vita", come dice Verdi, ospitati ora nella Casa di Riposo di Milano, appaiono ora vivi nella rappresentazione televisiva di Toscana TV, e quelle sembianze di volti ingrinziti e teste canute intonano lo stesso "Va pensiero!" che infiammò nel 1842 il popolo della Scala. Mentre scorrono sullo schermo i segni di un inchiostro non fermo "lascio all’opera pia casa di riposo per musicisti…", e la voce di un attore con il quotidiano in mano dà la notizia: " 27 gennaio 1901: il maestro Verdi è morto alle ore 2,50, all’alba del nuovo secolo, Hotel De Milan, camera 108, aveva 88 anni". Il valore profetico o universale. Di recente, a La Fenice di Venezia un regista ha fatto cantare il popolo ebreo in un campo di concentramento. "Le memorie nel petto raccendi". L’opera di Verdi, a 120 anni dalla morte è un richiamo a "non dimenticare". E’ così che "Verdi vive" ancora.

Goffredo Gori