Musica da padre in figlia Le note dei Tempestini

Alberto, trombettista e compositore, pubblica "Abbracci", quartetto d’archi . Pamela dopo l’esordio con la Camerata suona il violino per l’Orchestra Svizzera

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Una famiglia di archi per un quartetto di nuova composizione di Alberto Tempestini, musicista pratese che conosciamo per aver già pubblicato per case editrici importanti con distribuzione (Berben) in Europa, Stati Uniti, Messico, Canada e vantare presenze in storiche biblioteche americane. Questo però è il suo primo brano dedicato al quartetto ed è edito da Edizioni Musicali Sinfonica. Il titolo: "Hughs- Abbracci". Sapendo che Tempestini, con profonde radici nella Scuola di musica Verdi fin dall’epoca del mitico maestro Giulio Gabbiani insegnante di tromba, ha una figlia, Pamela (anche lei cresciuta alla Verdi), che collabora come violinista regolarmente con la Camerata, verrebbe di pensare che quegli "Abbracci" del titolo fossero ispirati alla giovane e brava violinista avviata ad una prestigiosa carriera. No, dice Tempestini padre: "La composizione è uno sguardo nostalgico al passato con un senso di malinconia che esprime però serenità, consapevolezza del valore della vita".

Il brano della durata di otto minuti mantiene un impianto tonale con qualche accenno a soluzioni armoniche jazz, eco dell’insegnamento di Gabbiani: un dialogo tra strumenti (Tempestini, diplomatosi in tromba al Cherubini di Firenze, ha studiato composizione con Carlo Prosperi e col nostro Roberto Becheri). Una composizione dove "gli abbracci" – secondo Tempestini- girano intorno ad entità impalpabili, metaforiche, quali la speranza, il mistero della vita, gli affetti perduti. Ma anche ad esperienze stilistiche vissute: il musicista ha conosciuto Valdambrini, ha ascoltato Chet Baker, ha studiato con Enrico Rava.

Se il padre è compositore, la figlia esegue "La sagra della primavera" di Stravinskij e "La Valse" di Ravel con l’Orchestra della Svizzera Italiana (dal 2021 fa parte dell’orchestra del conservatorio elvetico). Ha iniziato lo studio del violino all’età di sette anni alla Scuola Verdi con Marco Facchini proseguendo poi gli studi alla Scuola di Musica di Fiesole qualificandosi sempre col massimo dei voti sotto la guida di Alina Company e Yair Kless. La presenza nella Camerata di Prato ha permesso a Pamela Tempestini di interfacciarsi con figure come Jonathan Webb, Giovanni Sollima, Pietro De Maria, Luigi Piovano, Grazia Raimondi, Alessio Bax. Non si contano le borse di studio e concorsi nazionali. Fra questi, il Premio Fioravanti -2013 assegnatole come migliore allieva della Scuola di Musica Verdi di Prato. Nel 2015 è stata selezionata come rappresentante della Toscana alla finale del Concorso Nazionale Giovani Talenti Femminili della Musica "Alda Rossi da Rios" indetto da Soroptimist International. Troppi impegni per Pamela: per adesso le manca il tempo di suonare le musiche del padre.

Goffredo Gori