Mondo dell’arte in lutto: è morto Giuliano Gori. Trasformò la fattoria di Celle in una galleria

Imprenditore e collezionista molto conosciuto tra Prato e Pistoia, aveva dato vita ad un progetto unico. Aveva 94 anni

Giuliano Gori

Giuliano Gori

Prato, 26 gennaio 2024 – Il mondo dell’arte è in lutto per la scomparsa di Giuliano Gori, imprenditore, collezionista d’arte e mecenate molto conosciuto tra Prato e Pistoia. Nel 1970 aveva dato vita al progetto della Fattoria di Celle a Santomato di Pistoia, dove aveva scelto di trasferire la sua collezione privata di arte moderna.

Foto Acerboni/Castellani e foto Attalmi

Il cordoglio della Toscana

In questo modo aveva trasformato una dimora storica in un vero e proprio punto di riferimento per gli artisti di tutto il mondo. Aveva 94 anni ed era originario di Prato. La sua passione per l’arte ha inizio negli anni ‘50, quando comincia a collezionare opere da tutto il mondo. In questo modo si fa conoscere dai più grandi a livello mondiale. In un primo momento la collezione trova posto nella sua abitazione personale, poi il trasferimento alla fattoria di Celle.

Le prime installazioni risalgono al 1982. Negli anni era riuscito a raggiungere un totale di 80 opere all’aperto. La sua attività è proseguita incessante fino ai giorni nostri. Hanno trovato spazio artisti quali Alice Aycock, Dani Karavan, Fausto Melotti, Robert Morris, Dennis Oppenheim, Anne e Patrick Poirier, Ulrich Ruckriem, Richard Serra, Mauro Staccioli, George Trakas, Nicola De Maria, Luciano Fabro, Mimmo Paladino, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gianni Ruffi, Aldo Spoldi, Gilberto Zorio. Nel 1973, Gori si adoperò per la cessione alla città di Prato di 'Forma squadrata con tagliò di Henry Moore, opera permanente in piazza San Marco.

Gori, imprenditore del tessile, insieme alla moglie Pina era stato ispirato dal desiderio di dare vita a uno spazio magico in cui i diritti dell'arte iniziano dove terminano quelli della natura. “Agli inizi degli anni 80 - ricordava due anni fa lo stesso Gori - eravamo pionieri perché per primi abbiamo trasformato l'idea classica di scultura in opere di arte ambientale permanenti. Ciò comporta l'utilizzo da parte degli artisti dello spazio come parte integrante dell'opera”. Negli anni la Collezione ha avuto importanti riconoscimenti, più musei hanno esposto la documentazione di tutte le opere di arte ambientale (essendo i lavori inamovibili) accompagnata da un nucleo di capolavori della collezione storica. Nel 1999 per un intero anno la Collezione Gori è stata esposta nei musei giapponesi a rotazione, nel 2003 è stata portata all'Ivam di Valencia, nel 2012 alla Fondation Maeght di Saint Paul de Vence con la quale è nato un gemellaggio artistico.