REDAZIONE PRATO

Luglio è nel segno degli etruschi. Tra Gonfienti e Palazzo Pretorio

Due visite guidate alla scoperta dell’area archeologica di Gonfienti, sabato 6 (alle 9.30) e mercoledì 17 (alle 18). Il 25 luglio al Pretorio visita guidata alla sezione del museo "Prato prima di Prato". Prenotazione obbligatoria. .

Luglio è nel segno degli etruschi. Tra Gonfienti e Palazzo Pretorio

C’è un filo rosso che unisce il Museo di Palazzo Pretorio e il sito archeologico di Gonfienti. La chiave di questo collegamento sta nella sezione "Prato prima di Prato", il nuovo allestimento dedicato al racconto delle origini della città, con un focus sulle sue radici etrusche documentato dall’insediamento antico al confine con Campi Bisenzio. Ecco perché è il Museo di Palazzo Pretorio (aperto eccezionalmente stasera, al calar del sole, con visita guidata alle 21 su prenotazione al numero 0574 1837859) a organizzare nel mese di luglio due visite guidate alla scoperta dell’area archeologica di Gonfienti, la prima sabato 6 (alle 9.30) e la seconda mercoledì 17 luglio (alle 18). Un’occasione unica per conoscere le radici etrusche di Prato con queste due visite alla scoperta degli scavi dell’area archeologica e dell’area espositiva del Mulino di Gonfienti, città etrusca ancora tutta da scoprire. Il costo è di 5 euro e i biglietti sono acquistabili solo sul sito ecm.coopculture.it; per informazioni [email protected]. Fu durante gli scavi condotti nel 1997 per la realizzazione dell’Interporto della Toscana centrale che è stata scoperta un’importante città etrusca, risalente alla fine del VII secolo a.C: questa città si estendeva su una superficie di circa 17 ettari, di cui solo una parte è stata finora scavata. E a proposito di Etruschi, giovedì 25 luglio (alle 19), si tornerà al Pretorio per la visita guidata alla sezione del museo "Prato prima di Prato". Il costo è di 5 euro con prenotazione obbligatoria al numero 0574 1837859 o alla mail [email protected]. La visita guidata rientra nell’iniziativa "Le notti dell’archeologia" promossa dalla Regione Toscana.

Maria Lardara