
. giovane soprano Eleonora Buratto. : la sua voce si potrà ascoltare giovedì su Rete Toscana classica per scene di opere poco note di Bellini. e Verdi
La musica di Rete Toscana classica. I nostri consigli per questa prima domenica di maggio mettono insieme la narrazione profana di una fiaba orientale musicata da Ravel, Shéhérazade diretta da Bernstein (alle 18.11, registrazione dal vivo del 1975), e l’unicum cameristico dei Quattro pezzi sacri di Verdi, diretto da Carlo Maria Giulini (alle 18.40). Domani ritorna la singolare rubrica Storia delle risate in musica, a cura di Delia Casadei dall’eloquente titolo: E’ scherzo od è follia (alle 18.40). Notturni e Barcarole di Chopin, con il pianoforte di Richter alle 22.59. Martedì alle 13.17 andiamo a scoprire come il rombo delle battaglie possa essere messo in musica da Nikolaj Rimskij-Korsakov: Il re Dodon sul campo di battaglia - Massacro sul Kerženec - La battaglia di Poltava. Da non perdere l’interpretazione dell’opera francese per la voce di Renata Tebaldi che canta arie da opere di Bizet, Massenet, Saint-Saens in italiano (alle 15.40). Mercoledì Claudio Abbado dirige una delle più belle ouvertures verdiane: I vespri siciliani, con i Berliner Philharmoniker (alle 12.20). Giovedì tanto Cajkovskij alle 13.02: Berliner Philharmoniker e Seiji Ozawa; alle 18.40, Prétre dirige Saint-Saëns con i Wiener Symphoniker. Grandi scene di opere poco note di Bellini (Il pirata) e Verdi (I due Foscari, Aroldo) per la voce del giovane soprano Eleonora Buratto (alle 19.44). Dal Politeama Pratese alle 21 la Camerata diretta da Jonathan Webb per Sibelius (Sinfonia n. 4), Sostakovic e Cajkovskij, con Giuseppe Guarrera solista al pianoforte. Segue alle 23 una storica registrazione dal vivo del 1949: Toscanini a New York che dirige Renana di Schumann.
Venerdì, un bella proposta alle 20.30: una dedica in musica a Cervantes e all’hidalgo Don Chisciotte, con Strauss, De Falla, Castelnuovo - Tedesco, Petrassi e Mahler. Un sabato all’opera da non perdere: Rete Toscana classica alle 20.30 propone Simon Boccanegra di Verdi nella prima rara versione del 1857 a Venezia, un’opera che Verdi rielaborerà per 24 anni, fino al 1881 per la Scala: una profonda revisione, sicuramente più convincente.
Goffredo Gori