La mossa dei sindacati: sciopero generale "Fermiamo insieme questa scia di sangue"

L’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil venerdì in piazza delle Carceri. Il sindaco Biffoni: "Finora Prato ha fatto da sola sul tema della sicurezza"

Si torna in piazza, niente lavoro: sarà sciopero generale. Confermata le ipotesi alla quale Cgil, Cisl e Uil avevano pensato da subito, non appena saputa la tragica notizia della morte di Luana D’Orazio. "Morire di lavoro oggi non solo è inconcepibile, è intollerabile": è questo il pensiero che animerà la manifestazione organizzata per venerdì 7 maggio e che si articolerà in 4 ore di sciopero (le prime del turno di chi lavora a giornata e le ultime di chi lavora a turni) e in un presidio dalle 10 alle 12 in piazza delle Carceri. I sindacati sono convinti che adesso più che mai servano azioni concrete per fermare la scia di sangue visto che quello di Luana è il secondo incidente mortale dall’inizio dell’anno.

Il primo a farne le spese era stato un’operaio, anche lui di 22 anni, Sabri Jaballah, rimasto schiacciato da un macchinario in un’azienda tessile di Montale. "Bisogna investire sul futuro dei giovani offrendo loro la possibilità di un posto di lavoro dignitoso e sicuro", dicono Cgil, Cisl e Uil. " E’ inammissibile che si cada sul posto di lavoro come 50 anni fa. Con la tecnologia che ha fatto passi da gigante dobbiamo essere in grado di garantire standard minimi di sicurezza". Al fianco dei sindacati ci sarà anche l’amministrazione comunale di Prato. "In queste ore - sottolinea il sindaco Biffoni - leggo tante parole di cordoglio, anche da parte di tanti esponenti della politica nazionale. Mi auguro che a queste parole seguano i fatti: un impegno forte sul tema della sicurezza sul lavoro, cosa che Prato chiede da anni e che fino ad ora non ha avuto riscontro". E aggiunge: " In questi anni Prato ha fatto da sola, con l’aiuto della Regione Toscana e delle istituzioni sul territorio, con numeri mai all’altezza delle necessità del distretto". Biffoni invoca per questo periodo di pandemia "un supporto ulteriore perché la crisi non rischi di abbassare gli standard di sicurezza fondamentali per evitare queste tragedie". Cordoglio giunge da Francesco Marini, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord: "Sembra che tutto quello che è stato fatto per la sicurezza sia stato inutile. Invece dobbiamo comprendere che la strada imboccata da molti anni è quella giusta". Marini afferma che "parallelamente dobbiamo capire quali sono i punti deboli della sicurezza nel tessile pratese, i problemi ancora aperti che hanno permesso che accadessero incidenti così gravi". Per Luca Giusti, presidente di Confartigianato Prato, "il primo pensiero è per la vittima e la sua famiglia. Adesso dobbiamo attendere l’accertamento delle responsabilità da parte della magistratura e riflettere su come migliorare la sicurezza nei posti di lavoro. Si dovrà parlare di formazione per chi lavora su macchinari. Quella di Oste è una tragedia immane per la vittima ma anche per la titolare dell’azienda".

Montemurlo è sotto choc, ma nello spirito di solidarietà che da sempre anima i suoi abitanti, ha deciso di promuovere una raccolta fondi per sostenere la famiglia di Luana D’Orazio e per provvedere al figlio di 5 anni.

A promuoverla è il sindaco Simone Calamai, attraverso il Comitato Montemurlo Solidale e tutte le associazioni del territorio. "Quella di Luana è un’immane tragedia che ci lascia sgomenti - dice Calamai - Ho chiamato la madre di Luana, alla quale ho rinnovato la mia vicinanza, la solidarietà e il cordoglio di tutta la comunità montemurlese. La famiglia mi ha dato il proprio consenso ad avviare la raccolta fondi, che nelle nostre intenzioni vuole sostenere in particolare le necessità del bambino di Luana, appena 5 anni, rimasto orfano".

Sa.Be.