REDAZIONE PRATO

"La mia odissea per un cassonetto rubato"

Lo sfogo di un imprenditore: "Da 18 giorni cerco Alia per un bidone destinato al cartone. Nessuno risponde, neanche alle mail"

Diciotto giorni senza avere un solo cenno di risposta da parte di Alia per la sostituzione di un bidone per la raccolta "porta a porta". Accade ad una azienda di Comeana alla quale il 31 ottobre scorso è stato rubato il cassone per la raccolta della carta, perché in giro c’è anche chi ruba i cassonetti. "Sapere ad esempio che il bidone arriverà fra un mese, fra due mesi oppure che non ce ne sono disponibili – racconta il titolare Alberto Corona – ci può aiutare a regolarci sul lavoro poiché nella nostra attività produciamo molti rifiuti di cartone. E’ così difficile dare almeno una risposta in tempi decorosi?".

Alberto Corona è titolare della Florence Camper in via Guido Rossa, in piena zona industriale. L’azienda si occupa delle trasformazioni e della realizzazione di camper e altri tipi di veicoli. "Il 31 ottobre il nostro bidone è sparito – ricorda l’imprenditore – e prima di chiamare Alia abbiamo interpellato tutte le aziende della via che hanno i bidoni grandi come il nostro per capire se era stato collocato dagli operatori su un altro cancello e, in tal caso, se per caso avessero anche il nostro. Non l’abbiamo trovato e così sono iniziate le chiamate ad Alia. Ma non c’è stato modo di parlare con un operatore". Nei giorni successivi l’azienda ha provato la strada della posta elettronica, ma anche in questo caso inutilmente. "Perché questo atteggiamento? – si chiede Corona –. Noi produciamo molti rifiuti di carta e li abbiamo dovuti esporre senza bidone; è piovuto e la carta e il cartone si sono inzuppati: gli operatori fanno il doppio della fatica a caricare questa spazzatura sul camion quando prima agganciavano il bidone al furgone. Perché nel 2021 si deve lavorare in questo modo? Io in ufficio attaccato al telefono e gli operatori a raccogliere rifiuti per terra".

La Florence Camper è un’azienda che fa dell’ecologia la propria missione, sia nell’utilizzo dei materiali per gli allestimenti dei veicoli sia nell’accurata raccolta differenziata dei rifiuti e per la prima volta si è trovata davanti a questo "muro di gomma", tanto che ha chiesto chiarimenti anche al Comune. "Le aziende in regola – prosegue Corona – pagano la Tari e tutto il resto perciò ho fatto presente al Comune di Carmignano questa impossibilità di comunicare con Alia. L’assessore all’ambiente Federico Migaldi si è interessato, mi ha chiamato per sapere se il nuovo bidone era stato consegnato. Mi ha anche spiegato che il servizio di consegna dei kit non dipende direttamente da Alia ma da altre aziende appaltatrici. Da chiunque dipende un servizio, non si gestiscono così i rapporti con l’utenza – è ancora lo sfogo dell’imprenditore – . Oggi il bidone, domani un altro problema: deve esserci una voce umana che risponde. Oltretutto, da tempo facciamo presente il degrado che c’è in via Guido Rossa. Da noi arrivano clienti da tutta Italia e ci dispiace mostrare una strada dove la spazzatura è ovunque".

Corona è disponibile anche ad andare a ritirare il bidone in via Paronese, pur sapendo che serve un camion per il trasporto. Alia fa sapere che sono stati chiesti chiarimenti agli uffici competenti, in particolare per la consegna del nuovo bidone.Aggiunge che iIl rallentamento delle risposte da parte del call center, è dovuto all’alto numero di servizi richiesti ad Alia a Prato per l’emergenza Covid, in particolare il ritiro dei rifiuti agli utenti positivi e in quarantena domiciliare.

M. Serena Quercioli