Visite clandestine ai cinesi: medici arrestati, reparto in tilt, manca il personale

Indagati sospesi dal servizio. L’Asl: «Ci costituiremo parte civile»

Il corridoio di un ospedale (foto di repertorio Ansa)

Il corridoio di un ospedale (foto di repertorio Ansa)

Prato, 10 luglio 2018 - Una giornata convulsa e un reparto, quello di ginecologia, che adesso si trova a fare i conti con l’organico ridotto del 20%. Questo avviene dopo l'inchiesta che ha portato quattro medici agli arresti domiciliari per presunte visite clandestine a cittadine cinesi Il tutto è avvenuto nel periodo delle ferie. La direzione dell’ospedale ha dovuto affrontare una bella gatta da pelare per rintracciare medici disponibili a coprire i turni negli ambulatori e gli altri servizi di routine dell’ospedale.

Il risveglio non è stato dei migliori. I carabinieri, infatti, hanno arrestato uno dei quattro indagati proprio in ospedale dove il dottore stava smontando dal turno di notte, trattenuto da un’urgenza. Il secondo invece stava entrando in servizio e la presenza dei carabinieri ha mandato in tilt il reparto.

E’ chiaro che nei corridoi dell’ospedale ieri non si parlasse d’altro. La direzione ha quindi dovuto inziare a richiamare i medici che erano in ferie per poter coprire i turni. In tutto i ginecologi in servizio nel reparto del Santo Stefano sono una ventina e, tolti i quattro arrestati, lo staff si ritrova «falcidiato» del 20%.

Il primario, Giansenio Spinelli, contattato al telefono, non ha voluto rilasciare dichiarazioni preferendo fra parlare solo il direttore generale. A metà pomeriggio, l’Asl ha annunnciato che i dipendenti dell’ospedale arrestati sono stati tutti sospesi. L’azienda fa sapere di aver «immediatamente applicato le vigenti normative e attuato la sospensione dal servizio».

Nei confronti dei quattro medici è stata attivata l’ulteriore procedura per la valutazione della responsabilità disciplinare. L’azienda sanitaria ha, inoltre, inviato la comunicazione ai rispettivi ordini dei medici e chirurghi di appartenenza perché prendano provvedimenti.

Nel procedimento penale che potrebbe partire nei confronti di quattro dottori l’azienda si costituirà parte civile «al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti, sia patrimoniali che di lesione d’immagine».

Il direttore generale Paolo Morello Marchese ha definito i comportamenti emersi nella vicenda inaccettabili e da isolare. «Tali comportamenti sono gravissimi e indirettamente – ha detto il direttore – recano danno alle centinaia di operatori che ogni giorno lavorano con onestà nei nostri servizi e che mi sento di tutelare in tutti i modi».

«Fatti di una gravità inaudita che gettano un’ombra su uno dei reparti più virtuosi della sanità pratese e toscana», così ha commentato gli arresti Nicola Ciolini, consigliere regionale Pd e componente della commissione sanità. «Comportamenti inaccettabili sia perché avvenuti all’interno di una struttura pubblica, sia perché tendenti ad approfittare della non conoscenza del sistema e quindi della debolezza di donne straniere alle prese con problemi di salute», conclude Ciolini.

L.N.