PRATO
"Il Comune di Prato dovrebbe pensare a come far defluire il traffico, piuttosto che a soffermarsi sul rallentamento della velocità". La stoccata arriva dal presidente provinciale dell’Aci Federico Mazzoni, che ieri ha presentato il bilancio dei sinistri, cresciuti del 30%. Tanto per cominciare la declassata è una delle strade più pericolose d’Italia, come era già emerso nel report nazionale sempre dell’Aci, ma è proprio il tratto pratese ad essere il peggiore con la media di incidenti a chilometro più elevata. Se in totale nel 2021 i sinistri stradali sulla declassata sono stati 122, infatti, i decessi nel nostro territorio provinciale sono stati 9: 6 a Prato città e uno rispettivamente a Carmignano, Vernio e Cantagallo. La quasi totalità delle morti stradali è avvenuta su strade urbane, tanto che l’Aci suggerisce ai Comuni di cambiare politica sulla sicurezza stradale.
"Le continue file e i restringimenti esasperano i comportamenti dei guidatori, oltre ad avere un elevatissimo costo sociale ed economico – commenta Mazzoni –. Le tanto sbandierate zone 30 in realtà non rappresentano affatto un dato veritiero, perché a Prato di media si circola a dieci chilometri orari". L’attacco dell’Aci alle politiche dell’amministrazione comunale è quindi frontale. A finire di nuovo nel mirino è l’assetto di viale della Repubblica, dove Mazzoni ha contato oltre 30 punti pericolosi.
"Un viale a tre corsie non ha senso – ribadisce –. Per non parlare della preferenziale che finisce nel nulla, incrociandosi con un parcheggio pubblico. Abbiamo mandato un preciso dossier al Comune, ma le risposte sono state fumose e senza soluzioni concrete". Nell’analisi dei dati 2021 sugli incidenti Aci spiega che "tutti gli indicatori sono peggiorati, in linea con il trend nazionale e coerentemente alla ripresa di tutte le attività dopo la pandemia. Si tratta di un aumento del 30% dei sinistri".
Per quanto riguarda le cause dei sinistri stradali il 36% è provocato dal mancato rispetto della segnaletica (ha generato quattro vittime), mentre la guida distratta ha inciso per il 24%. La velocità è stata causa di incidenti solo per il 7% dei casi, ma provocando due vittime. Sono 145 i pedoni coinvolti nei sinistri: un terzo è corresponsabile dello scontro (tre le vittime). "Stiamo diventando una città di serie B – accusa Mazzoni –. Il trasporto pubblico locale è largamente insufficiente. Avevamo ben altre aspettative dopo la gara regionale e invece finora non si è sentito uno straccio di programma per il futuro. Poi continua a mancare un sistema di controllo e di gestione della rete stradale come invece avviene in città più evolute, ad esempio Milano. Noi potremmo avere questo sistema già da dieci anni, ma la volontà politica non è andata in questa direzione, preferendo affidarsi al caso. Inoltre non esiste una visione di insieme del traffico interprovinciale e non c’è un’autorità di bacino capace di governare tutti i confini territoriali".
Aci durante la conferenza stampa di fine anno ha fatto anche il punto delle attività svolte nel 2022 e di quelle in programma per il 2023. C’è stata inoltre la consegna di un assegno di mille euro alla Fondazione Pitigliani come contributo a sostegno delle attività svolte sul territorio pratese. Aci nel 2022 ha realizzato la mostra fotografica sulla Mille Miglia, ha portato avanti la Green Race e promosso la seconda edizione di "Ruote nella Storia". Il 13 dicembre organizzerà il corso EcoDrive, destinato agli iscritti agli ordini professionali degli ingegneri e degli architetti, e il 18 dicembre presenterà in palazzo comunale il libro biografia su Rinaldo Drovandi scritto da Tiziano Cherubini. Nel 2023 ci saranno le celebrazioni per i 30 anni dalla fondazione dell’ente, le elezioni del consiglio direttivo e del presidente, la pubblicazione del materiale associativo in cinese. E ancora l’organizzazione della Green Endurance, la nuova edizione di Ruote nella Storia, il Gran Premio dei Piccoli con ArteAutoPrato e il campionato europeo di drifting.
Sdb