Il super green pass? Molti dicono sì "Ma ora serve l’obbligo vaccinale"

L’ulteriore stretta non spaventa la maggior parte dei pratesi: "E’ l’unico modo per sconfiggere il virus". Ma c’è anche chi non è convinto: "Non basterebbe comunque a convincere gli scettici e i no vax"

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Il virus corre veloce e il governo non vuole rischiare di farsi trovare impreparato in vista della nuova ondata di contagi. Ecco allora che a breve saranno varati i termini del nuovo super green pass, versione aggiornata del certificato verde, riservata esclusivamente ai vaccinati. "Premesso che sono assolutamente d’accordo con l’ulteriore stretta che si profila all’orizzonte, il passo decisivo si avrà comunque solo quando e se verrà introdotto l’obbligo di vaccinarsi. E’ l’unico modo per uscire davvero dalla pandemia", dice Tiziano Massara.

Lo incrociamo in una strada del centro storico dove abbiamo deciso di raccogliere pareri in ordine sparso sul super green passa e sulla politica vaccinale. Lui accetta di dire la sua, molti invece preferiscono schivare le domande. "Però - aggiunge - servirebbe una comunicazione differente, incentrata cioè sul cercare di smontare le fake news che circolano sui vaccini, così da far ragionare i no vax". Con le nuove regole in fase di studio, il tampone vedrà ridursi la propria validità: quello molecolare scenderà a 48 ore, mentre l’antigenico a 24. Inoltre sarà sufficiente per recarsi al lavoro o spostarsi su aerei e treni (al vaglio l’obbligo sui bus), ma non per andare in palestra, al cinema, al teatro e in un ristorante al chiuso. Per tutte queste situazioni sarà necessario essere vaccinati, ma solo nelle Regioni che torneranno in zona arancione a causa dell’eccessivo numero di casi e di ricoverati. Comunque c’è anche chi pensa che le restrizioni dovrebbero essere imposte subito in tutta Italia, anche nelle zone bianche e gialle. Ma basterà? In tanti a Prato credono che il passo da compiere in realtà sia un altro: l’obbligo vaccinale. " Ha avuto modo di confrontarmi recentemente con persone ancora non vaccinate", racconta Simona Marinai, titolare del wine bar Le Barrique in via Mazzoni: "Quello che è emerso è che, paradossalmente, per i no vax l’obbligo rappresenterebbe una sorta di liberazione. A quel punto non avrebbero più scelta. Super green pass? Siamo pronti a sopportare altre restrizioni per evitare la chiusura". Vede il bicchiere mezzo vuoto, invece, Giorgio Santiccioli del ristorante I Francescaioli in piazza San Francesco. "Privare i non vaccinati della possibilità di mangiare al chiuso sarebbe un grosso danno per noi. Tanti, soprattutto i giovani, fanno il tampone per poter uscire nel weekend". Lo reputa un provvedimento eccessivo Antonio Cangioli del bar Formica in via Mazzoni. "Non ritengo il Super green pass la mossa più adatta. Andrebbe a inasprire le tensioni e non basterebbe per convincere i titubanti". La conferma di questo si ha parlando con Leonardo ("il cognome non ve lo dico") appena uscito di farmacia per effettuare il tampone che gli serve per andare a lavoro. "Con l’introduzione del super green pass spenderei sicuramente di più, ma andrei comunque avanti con i test. Almeno fino a quando non arriverà l’obbligo".

Francesco Bocchini