Il Soccorso ostaggio di un parere ministeriale Un anno di attesa e ancora non c’è il via libera

Follie della burocrazia: l’iter in sede di Via è iniziato il 26 maggio 2021 ed è ancora in corso. Biffoni: "Mi aspetto una risposta positiva"

Un’intera città, con i suoi 50.000 automobilisti che ogni giorno transitano dalla strozzatura del Soccorso, ostaggio di un parere ministeriale. Non ci sono altri termini per descrivere quello che sta succedendo a Roma, in sede di commissione tecnica di Via, ossia di Valutazione di impatto ambientale. La procedura per stabilire se l’interramento della declassata al Soccorso sia compatibile o meno con il rispetto dell’ambiente è iniziata il 26 maggio 2021, esattamente un anno fa. In media, per legge, la commissione dovrebbe rispondere in quattrosei mesi, e invece siamo arrivati a spegnere la prima candelina senza avere notizie sull’esito della procedura.

Per carità: il responso potrebbe arrivare da un giorno all’altro, magari già oggi stesso, ma resta l’inaccettabile ritardo nel dare una risposta decisiva a una città che attende da oltre 40 anni di vedere raddoppiato a quattro corsie uno dei principali nodi del traffico cittadino. E’ servito circa un decennio per reperire i 46 milioni di euro necessari per l’interramento, assistendo nel mezzo al passaggio dell’intera declassata ad Anas, che ha realizzato pure il progetto preliminare e quello definitivo. Poi è arrivata la nomina da parte del governo di Eutimio Mucilli a commissario straordinario dell’opera: ruolo che sembrava dovere dare un’accelerata all’iter burocratico. Ma a un anno dalla partenza della procedura di Via nulla è cambiato. Anas assicura di avere già i fondi necessari e di essere pronta a fare partire sia il progetto esecutivo che la procedura di gara. Si attende solo l’ok dalla commissione tecnica di Via. Dal ministero dei beni culturali è arrivato il via libera con qualche prescrizione che non va a impattare sul progetto. Ma dal 28 febbraio, giorno del parere positivo del ministero della Cultura, direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, a Roma non si è mossa più una foglia. "Sono in contatto ogni settimana con Anas", commenta il sindaco Matteo Biffoni. "Purtroppo i tempi della burocrazia italiana sono questi, lo dico da tempo e vedo che adesso con il Pnrr se ne stanno accorgendo anche tanti altri sindaci di tutta Italia. Il primo incontro sulla declassata l’ho fatto nel 2015 con il ministro Lupi, sono sette anni e siamo ancora a parlare di aspetti tecnici. Purtroppo questa è l’Italia dei giorni nostri". Se il sindaco si dice comunque fiducioso del fatto che la procedura possa concludersi nel migliore dei modi, dagli uffici tecnici qualche preoccupazione c’è. D’altronde i tempi si sono dilatati a dismisura, e il Covid può essere solo una parziale spiegazione. Timori che in parte possono acuirsi guardando altre procedure in corso nella commissione tecnica di Via, iniziate dopo quella della declassata e però già concluse con parere positivo. Come ad esempio l’adeguamento a quattro corsie della E78 nel tratto Grosseto-Siena, promosso sempre da Anas, iniziato il 21 giugno 2021 e concluso senza prescrizioni. O ancora l’ampliamento alla terza corsia nel tratto Firenze Sud - Incisa Valdarno iniziato l’11 agosto 2021 e già approvato.

Fra i pareri negativi troviamo ci sono la variante alla statale Jonica, promossa da Anas, con procedura iniziata l’11 agosto 2021 e già bocciata. Il caso pratese non è comunque l’unico esempio di ritardi nelle risposte ministeriali. Il raddoppio della ferrovia fra Pescara e Roma attende risposta dal 16 aprile 2021, il completamento della tangenziale di Vicenza è fermo dal 18 gennaio 2021 e lo stesso vale per il nuovo collegamento ferroviario fra Roma e Viterbo, fermo con le quattro frecce quasi da un anno e mezzo. "Una risposta negativa mi sorprenderebbe - conclude Biffoni - perché siamo andati nel dettaglio del progetto senza mai trovarci di fronte a particolari contestazioni. Restiamo quindi fiduciosi di ottenere una risposta positiva entro breve tempo".

Stefano De Biase