Il settore traina e l’export torna a ingranare "Una stagione così bella non si era mai vista"

Le 80 imprese del comparto hanno recuperato il 25% di fatturato perso nel 2020. La produzione del primo trimestre 2022 segna un +27,8%

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PRATO

I 29 produttori di filati pratesi sono arrivati alla kermesse di Pitti forti delle buone performance del comparto. I dati di Confindustria Toscana Nord mostrano come le oltre 80 imprese del settore hanno recuperato quel 25% di fatturato perso nel 2020. E’ presumibile che il valore della produzione 2022 possa superare i 620 milioni del 2019. La produzione del 1° trimestre 2022 ha segnato +27,8% rispetto allo stesso periodo del 2021. Per quanto riguarda l’export, il recuperonel 1° trimestre 2022 segna +4% in valori rispetto allo stesso periodo del 2019. E’ in questo contesto che si inseriscono degli importanti traguardi delle aziende pratesi. Come il Lanificio dell’Olivo che festeggia i suoi 75 anni, un traguardo che "tagliamo con onore ma anche con tanto senso di responsabilità", dice il ceo Fabio Campana, alla guida della storica azienda da cinque anni. Cinque anni intensi in cui Campana ha dimostrato come la sua linea aziendale sia premiante con un lavoro di squadra. "Gli ordinativi ci sono la maglieria ha avuto una crescita esplosiva, speriamo di tornare a fatturare 20 milioni di euro come si facevano prima del periodo di maggiore difficoltà. I problemi? Poca disponibilità delle merci e prezzi oscillanti con difficoltà nel bloccare i listini". Renato Cotto della Biagioli Modesto traccia un bilancio ad un anno dall’acquisizione da parte del gruppo Prada e del gruppo Zegna. "In questo anno ci siamo trovati di fronte a situazioni che non dipendono da noi, come le problematiche del Covid e ora la guerra, ma abbiamo reagito con una strategia precisa: l’approvigionamento di materie prime è stata la priorità. Il 21 si è chiuso in crescita e adesso, a metà 22, registriamo un 60% in più". Nel futuro ci sono acquisti di macchinari e " creazione di infrastrutture nel segno della sostenibilità: fotovoltaico e riciclo di acque alla tintoria in Prato". Per Stefano Milanesi della New Mill "una stagione bella come questa non si è mai vista, si conta un 70% di fatturato in più", ma il timore è proiettato in un rallentamento nei mesi autunnali. "Il settore traina e va benissimo, sembra quasi un acquisto alla cieca da parte dei clienti". Ne è convinto Federico Gualtieri della Filpucci che attende il "banco di prova in autunno quando vedremo la reazione del compratore finale". Nel 2021 Filpucci ha chiuso con 46 milioni di euro e nel 2022 potrebbe raggiungere 55 milioni. I costi fuori controllo di gas ed energia si fanno sentire anche sul listino di Lineapiù Italia: "Quest’anno per la prima volta abbiamo dovuto fare degli aumenti. Ma è necessario mantenere gli impegni presi, anche se ci si perde qualcosa: è importante mantenere la credibilità coi clienti. E’ il momento di stare coi piedi per terra da come si acquistano le materie prime ai tempi di consegna". Lineapiù non manca di stupire: il 29 luglio dodici capi storici dell’archivio storico sfileranno a Roma, come tableau vivant, in un evento in via Veneto. E alcuni dei filati di Lineapiù sono stati usati da prestigiose griffe per confezionare abiti indossati da star della musica e del cinema, come JLo, Kate Moss e Dua Lipa.

Sa.Be.