Il Pecci torna in attivo. Visitatori a quota 34mila ma compresi gli ingressi al cinema e ai concerti

Via libera al bilancio 2023: un avanzo di 329mila euro, più contributi dei privati, della Regione e del Comune. Ridotte le spese per le utenze.

Il Pecci torna in attivo. Visitatori a quota 34mila ma compresi gli ingressi al cinema e ai concerti

Il Pecci torna in attivo. Visitatori a quota 34mila ma compresi gli ingressi al cinema e ai concerti

Un anno fa erano in rosso, ora non lo sono più. Un anno di polemiche, di licenziamenti poi revocati, di contributi pubblici in più promessi e poi arrivati, di entrate da soggetti privati raddoppiate rispetto al 2019. Adesso ci sono tutti i presupposti per far sorridere i conti del Centro Pecci dopo il sì al bilancio consuntivo 2023 archiviato con un attivo di 329mila euro. "Corrette le anomalie del passato", dice Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana. Tanti gli indicatori positivi, in primis il costo delle utenze passato da 440mila euro nel 2022 ai 280mila euro nel 2023. Verrebbe da cantar vittoria su tutti i fronti, forse un po’ meno sui numeri delle presenze. Sì perché negli oltre 34mila biglietti d’ingresso staccati confluiscono le visite alle mostre, ma anche gli accessi al cinema e agli eventi (durante la conferenza stampa organizzata in pompa magna non è stato possibile avere i dati scorporati). Nel 2022 furono solo 15.194 i visitatori, 3.400 gli ingressi al cinema, 4.500 agli eventi. Un incremento rispetto a quei numeri dunque c’è stato. Per Bini Smaghi la priorità era risanare i conti. E ce l’ha fatta anche con l’apporto dei privati: l’aumento dei finanziamenti non provenienti da soci pubblici (Comune e Regione), nel 2023 saliti a 755 mila euro (+86% rispetto al 2022 e +136 per cento rispetto al 2019), fa sì che la voce del privato (dodici aziende del territorio intercettate con una strategia di fundraising) rappresenti il 23% sul totale dei proventi, contro il 10% nel 2019. Una boccata d’ossigeno è arrivata dai ristori statali di 127mila euro per far fronte ai rincari energetici. "Lo scopo era costruire un programma ambizioso per attrarre finanziamenti privati che potessero compensare le entrate dal pubblico – sottolinea Bini Smaghi - Per quanto riguarda il trend delle presenze, si viaggia sui dati del 2019 ma contiamo di crescere ancora". Pecci come trampolino di lancio per artisti di richiamo. "Alla Biennale di Venezia il Padiglione Italia è di Massimo Bartolini che l’anno scorso fu proprio al Pecci – fa presente Bini Smaghi - e anche Diego Marcon, altro artista in mostra, è presente con un video alla Biennale". Bene anche sul fronte degli affitti che fanno aumentare le entrate, portandole a 334mila euro, +70% rispetto al 2019. Alla fine del 2023 il patrimonio netto della Fondazione è salito a un milione e 675mila euro, con un aumento del 70%, dopo il lieve calo registrato nel 2022.

Capitolo finanziamenti pubblici, tornati ai livelli pre-Covid, ovvero al 2019: nel 2023 Comune e Regione si sono frugati in tasca per dare complessivamente circa 2,5 milioni al Centro Pecci. Di questi, 750mila euro sono arrivati dalla Regione (100mila euro in più rispetto al 2022), il resto dal Comune che ha fatto sapere ieri di aver aumentato lo stanziamento annuale unificando nello stesso capitolo di bilancio il sostegno per le attività del Pecci e del Cid. Il 2023 è stato l’anno di "Eccentrica" con un’ala degli spazi espositivi trasformata in una vetrina permanente delle collezioni. "Il Pecci ha un ruolo chiave a livello toscano – sottolinea il direttore Stefano Collicelli Cagol - anche per la capacità di restituire alla comunità un luogo di aggregazione, penso alle varie attività del dipartimento educativo, alle performance del Centro Pecci Night o al cinema. Il 2024 vedrà anche la sfida del Pnrr per l’abbattimento delle barriere sensoriali e architettoniche con una nuova segnaletica".

Nella foto: Bini Smaghi e Collicelli Cagol

Maria Lardara