REDAZIONE PRATO

Il Met al Pecci. Con il Museo memorie minime

Da oggi a domenica in mostra gli oggetti raccolti e raccontati dagli spettatori: una storia collettiva.

Il doppiatore e youtuber pratese Maurizio Merluzzo domani. al Politeama con E se facessi un tour, uno spettacolo che fonde doppiaggio, ironia, intrattenimento

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Da oggi al Pecci c’è la mostra del Museo delle memorie minime, terza e ultima fase dell’omonimo progetto del Teatro Metastasio, realizzato in collaborazione con centro per l’arte contemporanea e con il contributo di Deka Innate Ability. Iniziato a novembre 2024, il progetto si è sviluppato in tre fasi: nella prima oltre cento cittadini pratesi hanno consegnato ognuno un oggetto personale carico di memoria raccontandone la storia; nella seconda un gruppo di persone coinvolto in un laboratorio di scrittura ha rielaborato per iscritto ogni singola storia; nel terzo - la mostra - gli oltre cento oggetti e le loro relative storie vengono esposti uno accanto all’altro per raccontare i ricordi intimi, piccoli, personali che, sommati tutti insieme, sono il racconto di una collettività. Graziano Graziani, scrittore e critico teatrale, tra i conduttori di Fahrenheit su Rai Radio 3, è l’ideatore del Museo delle memorie minime, nonché il curatore del laboratorio e della mostra finale, mentre Giulia Zacchini ha realizzato le interviste per raccogliere le storie con la collaborazione di Matilde Mochi. Le video interviste sono disponibili sul canale YouTube del Met.

"Un amuleto è un oggetto che protegge dalle influenze nefaste, ma prima che qualcuno lo “carichi” del suo potere è solo un oggetto qualunque – afferma Graziani –. A svolgere questa funzione, nelle tradizioni ancestrali, sono personaggi come le maghe e gli sciamani. Ma ognuno di noi, nel privato, è in grado di svolgere simbolicamente questa operazione, di caricare un oggetto di memoria e conservarlo come un precario argine allo scorrere del tempo. Nel Museo delle memorie minime ci sono storie familiari e storie personali, racconti di epoche passate, di amicizie, di mestieri scomparsi, memorie di chi non è più con noi. È la storia della gente comune che, per una volta, si trasforma in oggetto di interesse, in memorie collettive. Esporle pubblicamente è un gesto propiziatorio nei confronti del tempo o forse, chissà, un piccolo esorcismo". La mostra si potrà visitare oggi dalle 15 alle 18, e dalle 18 alle 19 partecipanti parleranno del progetto; domani dalle 16 alle 24 (in occasione dell’apertura speciale per la Notte dei musei): domenica dalle 15 alle 19, con l’intervento del curatore Graziani alle 16.30.