REDAZIONE PRATO

Il Convitto deve arrendersi All’asta i campi da calcio

Il cda del Cicognini decide a malincuore di vendere il Pistone di Galciana. Si parte da un prezzo di 380.000 euro. La preside: "Una scelta inevitabile"

Il campo sportivo ‘Pistone’ di Galciana, di proprietà del Convitto Cicognini, finisce all’asta. La procedura si terrà il 25 novembre, nello studio del notaio d’Ambra, con una base per le offerte di 383.000 euro. La decisione di vendere i due campi da calcio, oltre a tutta l’area a verde sportivo circostante, è stata presa "a malincuore" dal consiglio d’amministrazione del Convitto Cicognini. "Nella speranza – spiega la rettrice Giovanna Nunziata – di garantire un futuro all’impianto e di farci tornare a giocare a calcio". Il ‘Pistone’ è ormai abbandonato da cinque anni. L’ultimo a gestirlo è stato il Prato Calcio, nel corso dell’era Toccafondi, mandandoci a giocare la Berretti e qualche categoria giovanile professionistica. Poi la retrocessione in serie D e l’addio a tutto il settore giovanile hanno comportato l’abbandono dell’impianto che non ha poi più avuto un gestore. Negli anni ci sono stati vari interessamenti per rilevare in gestione la struttura, ma la necessità di metterla a norma, di sistemare gli spogliatoi e di garantirgli una costante sorveglianza anti-intrusioni ha fatto saltare ogni progetto. L’ultimo è stato targato Galcianese e Gispi Rugby che avrebbero voluto dare vita a una polisportiva al Pistone, ma i costi di riqualificazione sommati a quelli di gestione pluriennale erano insostenibili. L’impianto sportivo di Galciana è così rimasto preda del degrado e di presenze indesiderate per anni. E adesso il cda del Convitto Cicognini ha deciso di metterlo in vendita.

Una scelta che si voleva scongiurare, anche per mantenere viva la memoria della squadra Vigor Cicognini e dell’impegno nello sport cittadino del Convitto. "E’ stata una scelta inevitabile", aggiunge la rettrice. La finalità didattica non c’è più poiché l’impianto è troppo lontano dalla scuola per potervi effettuare gli allenamenti. E i costi per ristrutturarlo non sono alla nostra portata. I fondi abbiamo preferito investirli nel campo da basket, di pallavolo e in erba sintetica negli spazi attigui al Convitto. Con il cda speravamo che qualcuno lo rilevasse in gestione, ma di fronte alla non sostenibilità economica di ogni proposta, non c’è stata alternativa alla vendita". In questi mesi il Convitto ha provato a valutare una cessione dell’impianto anche agli enti locali, ma le carenze di fondi delle amministrazioni pubbliche e l’iter burocratico complesso hanno fatto saltare ogni proposito. Così è stata affidata a uno studio di Milano una ricognizione dell’impianto che ha portato a una valutazione di 383.000 euro. "Fondi che investiremo per riqualificare le facciate del convitto - conclude Nunziata - e per garantire sempre migliori servizi agli studenti".

Ma chi potrebbe essere interessato a comprare il ‘Pistone’? Di fronte a certe cifre la Galcianese si è già defilata. "Il prezzo è fuori mercato - rivela il presidente Andrea Andreini - perché poi servono decine di migliaia di euro di lavori per poterci giocare a calcio nell’impianto". Scetticismo viene mostrato anche in casa Prato, anche per una questione infrastrutturale, visto che i biancazzurri avrebbero bisogno di un impianto immediatamente fruibile per la Juniores nazionale e per gli allenamenti della prima squadra. La strada più probabile, salvo il fatto che la prima asta vada deserta, è quella di un investimento privato per dare nuova vita all’impianto.

Stefano De Biase