I cantieri del Comune. Oltre 65 milioni di lavori e appalto del Soccorso: "Grazie ai rendering"

La giunta ha presentato il piano delle opere pubbliche fino al 2026 rispondendo anche alle tante accuse arrivate dalle opposizioni "La nostra è una visione d’insieme della città, ma ci vuole tempo".

I cantieri  del Comune. Oltre 65 milioni di lavori e appalto del Soccorso: "Grazie ai rendering"

I cantieri del Comune. Oltre 65 milioni di lavori e appalto del Soccorso: "Grazie ai rendering"

"Oltre 65 milioni di euro per 49 opere pubbliche rese possibili anche dai rendering". È l’eredità (con stilettata) che la giunta Biffoni lascia alla prossima amministrazione. Opere già appaltate o in corso di affidamento che quindi saranno realizzate entro il 2026 sia che alla guida di Prato ci sia un’amministrazione di centrosinistra o meno. L’occasione in vista della prossima tornata elettorale di giugno è stata colta anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

Il riferimento alle tante critiche ricevute non è nemmeno così velato: "Chi sbeffeggia i rendering dimostra di essere ignorante, senza progetti i fondi pubblici che sono stati intercettati sarebbero andati altrove". A presentare il piano, insieme al sindaco Biffoni, il vice sindaco Faggi insieme agli assessori Barberis e Sbolgi. "Il Macrolotto zero ha impiegato anni a diventare quello che è oggi e serviranno anni perché cambi pelle di nuovo, ma serve una visione d’insieme – dice proprio Faggi – Il nostro è un progetto di lungo respiro che vuole restituire funzioni e dignità ad un quartiere che non ne aveva".

Affondo di Biffoni e assessori anche sui marciapiedoni: "Ci accusano di aver fatto marciapiedi grandi, ora ci dicono di disfarli per poi ricostruirli tra cinque anni quando la direzione in cui dovranno andare le città sarà quella della mobilità sostenibile". E poi la questione spinosa del Soccorso: "Dopo un’insegnante anche un avvocato ora mi spiega che il sottopasso non si può fare". Ecco il terzo sassolino che il sindaco si toglie dalla scarpa. La lista delle opere che saranno realizzate da qui a due anni è lunga due pagine: dai piccoli interventi alla nuova scuola Pier Cironi fino all’impianto sportivo di Paperino. Opere che in gran parte saranno inaugurate senza Biffoni a tagliare il nastro e a rivendicarne la paternità. Una su tutte il sottopasso del Soccorso che "subito dopo Natale – annuncia la giunta – avrà l’ultimo via libera dalla Regione" e quindi a inizio anno finalmente si potrà procedere con l’appalto dei lavori dell’opera simbolo della città. Ma anche palazzo Pacchiani e il Bastione delle Forche, finanziati nel 2016 dal governo Gentiloni, resteranno cantieri.

"Abbiamo dimostrato con il Pnrr che è possibile velocizzare le opere pubbliche. In Italia se qualcosa vale 10 milioni bisogna mettere in conto dieci anni per la realizzazione – si sfoga Biffoni – . Un anno a milione...". Senza dimenticare che sul piano delle opere pubbliche pesa ancora l’incognita fondi Pnrr già arrivati nelle casse del Comune. Sono 31 milioni di euro (metà del valore del piano) che il governo aveva prima ritirato e poi fatto parziale marcia indietro. Ad oggi non ci sono certezze se i fondi saranno chiesti indietro dal governo o meno, ma poco importa perché l’amministrazione ha deciso di andare avanti con la cantierizzazione dei lavori. "La città non può perdere tanti soldi e progetti, come il resto delle 107 province italiane, e il governo lo sa". La strategia è quella di giocare sulla fiducia: ritirare opere a metà strada significherebbe mandare a gambe all’aria bilanci di centinaia di Comuni e migliaia di ditte che si sono impegnate anche economicamente per realizzare quelle opere.

Silvia Bini