Festa Terminale. L’amarcord di Luigi Rivieri

Lo storico presidente: "Giansanti e gli altri quante persone intorno al cinema in 40 anni".

Festa Terminale. L’amarcord di Luigi Rivieri

Luigi Rivieri,. figura fondamentale nella storia del Terminale, di cui è presidente dal ’92:. domani e domenica la festa per i 40 anni del cinema. con. film e incontri

Luigi Rivieri è una delle figure fondamentali nella storia del Terminale, che domani e domenica festeggierà i suoi primi 40 anni con proeizioni di film, incontri e tavole rotonde.

Come nacque l’idea di aprire una nuova sala?

"Seguendo la politica nazionale dell’Arci di quei tempi; il circolo Rossi aveva tutte le caratteristiche per operare una trasformazione culturale che tra l’altro era già stata tracciata dal Gruppo Aperto dove erano confluiti molti giovani pratesi dell’epoca, di varia provenienza. C’era la necessità di creare un centro di aggregazione culturale. E il cinema permetteva anche questo".

Gioie e dolori di questi 40 anni.

"Il traguatrdo dei 40 anni ci riempie di gioia perché quando abbiamo iniziato forse non potevamo prevedere di arrivare a questo compleanno. Ci sono stati anche i dolori ovviamente: non è stato affatto facile, anzi, far quadrare i conti proponendo un certo cinema di qualità. E qualche volta abbiamo anche pensato di non farcela. Ma il nostro pubblico ci ha dato fiducia, come gli addetti ai lavori, le distribuzioni per esempio. Siamo riusciti a costruirci anche una certa credibilità"

Tante persone hanno fatto parte della vita della sala.

"Tante e tutte importanti. Voglio ricordare Mario Giansanti che è stato una colonna del cinema. Aveva una grande passione per il cinema e una grande conoscenza e si è dedicato totalmente al Terminale per più di trent’anni. Poi voglio ricordare Giuseppe Maddaluno e Giuseppe Panella, e Altavante Nesti che è stato il primo presidente del circolo Rossi/Cinema Terminale che sposò subito l’idea di aprire una sala cinematografica, credendo molto in noi giovani dell’epoca"

E il futuro?

"Oggi il Terminale è più di un cinema. E’un luogo che può ospitare tante attività culturali grazie alle collaborazioni giovani che sono nate recentemente. Credo che la linea da seguire in futuro sia questa".

Perché si chiama Terminale?

"Oggi tutti dicono cinema Teminale ma la sala nasce come Terminale cinema. Erano gli anni ’80 e volevamo creare un riferimento alla nascente informatica avanzata. Allo stesso tempo un terminal, ovvero un luogo di sosta, arrivo, scambio, partenza".

Federico Berti