Fece sfregiare la ex fidanzata: "Fu il mandante dell’agguato". Per lui la condanna a nove anni

L’uomo dovrà scontare la pena agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Stangati anche i suoi complici. Il pestaggio avvenne di notte sotto casa della ragazza.

Fece sfregiare la ex fidanzata: "Fu il mandante dell’agguato". Per lui la condanna a nove anni

Fece sfregiare la ex fidanzata: "Fu il mandante dell’agguato". Per lui la condanna a nove anni

Fu Emiliano Laurini a pianificare e ordinare la spedizione punitiva nei confronti dell’ex fidanzata, Martina Mucci, cameriera di 30 anni di Prato, pagando i due esecutori materiali, rintracciati grazie a un intermediario. Lo ha stabilito ieri il giudice di Prato Marco Malerba che ha condannato Emiliano Laurini, 41 anni, ex buttafuori e bodybuilder di Scandicci, a nove anni di reclusione in rito abbreviato con le pesanti accuse di sfregio permanente al volto, lesioni e maltrattamenti in famiglia (quest’ultimo reato riferito ai mesi in cui i due stavano insieme). Una condanna esemplare che è andata oltre alla richiesta del pubblico ministero Valentina Cosci (8 anni e mezzo) nonostante il giudice abbia assolto Laurini dall’accusa di rapina. Uno degli esecutori materiali del delitto, Kevin Mingoia, appena 19 anni di Scandicci, è stato invece condannato a sei anni e 8 mesi. E’ stato l’unico ad aver risarcito la vittima, mentre Mattia Schininnà, 21 anni, considerato l’intermediario fra Laurini e i picchiatori, è stato condannato a 4 anni, nonostante continui a dichiararsi innocente. Laurini ha ottenuto l’attenuazione della misura cautelare (era ancora detenuto a Sollicciano): andrà ai domiciliari a casa del padre con braccialetto elettronico.

Alla lettura della sentenza erano tutti in aula, compresa Martina che si è sciolta in un pianto liberatorio. "E’ la fine di un incubo – ha detto in lacrime – Non sono mancata a nessuna udienza ma tutte le volte era una ferita che si riapriva. E’ stato più doloroso del pestaggio stesso: tutte le volte rivedere lui, sentire come è stato programmato il pestaggio, quello che ha fatto. Sono stata male. Voglio voltare pagina".

Oltre alle condanne, il giudice ha riconosciuto il risarcimento per la vittima, che dovrà essere stabilito in sede civile, e una provvisionale immediatamente esecutiva nei confronti dei genitori della donna di 3.000 euro ciascuno. Il movente di tanta cattiveria nei confronti della donna non è stato chiarito, forse la gelosia dell’uomo dopo la fine del rapporto.

I due avevano avuto una relazione turbolenta nei mesi precedenti al pestaggio, avvenuto la notte fra il 20 e il 21 febbraio 2023 nell’androne di casa della donna. Lavoravano insieme in un pub di Prato: lei cameriera, lui buttafuori. Laurini fu allontanato in quanto le liti avvenivano anche sul posto di lavoro.

Secondo quanto accertato dalle carte dell’inchiesta, Laurini ha pianificato l’aggressione contro la ex. Avrebbe contattato Mingoia, tramite Schininnà, e gli avrebbe ordinato di picchiarla in cambio di 400 euro. Mingoia, insieme a un sedicenne che si trova in una comunità per minorenni, si è recato sotto casa della donna alla Pietà attendendo che tornasse dal lavoro. Intorno alle 2 di notte, Martina è rincasata ma mentre apriva il portone è stata spinta dai due giovani dentro l’androne e picchiata a sangue. I due hanno insistito con particolare violenza sul volto e sui denti come se sapessero che la donna teneva molto a quella parte del suo corpo. Le tagliarono una ciocca di capelli con due rasoi elettrici che poi buttarono in strada. Fuggirono solo quando la luce delle scale del palazzo si accese. Nella fuga presero la borsa di Martina per inscenare una rapina. La donna riportò la rottura dei denti, un occhio gonfio e una ferita profonda in mezzo al volto la cui cicatrice è ancora ben visibile. Fu la sessa Martina a indirizzare subito gli inquirenti nella direzione giusta parlando delle difficoltà con l’ex fidanzato. I tre condannati furono arrestati due mesi dopo l’aggressione.

"E’ una sentenza equilibrata – hanno commentato i legali di Martina Mucci, Costanza Malerba e Federico Febbo – Una delle poche applicazioni del reato di sfregio che ha pene molto severe. Una condanna a nove anni in rito abbreviato si prende con un tentato omicidio". I legali degli imputati, Luca Bellezza per Laurini, Antonio Bertei e Alessandra Mattei per Mingoia, e Michele Savarese per Schininnà, hanno già annunciato di voler fare Appello.

Laura Natoli