Estorsione, il calvario del parroco

Ragazzo condannato a sei anni per le minacce al sacerdote poi ucciso

I carabinieri davanti alla canonica di Tizzana in cui operava don Mario Del Becaro

I carabinieri davanti alla canonica di Tizzana in cui operava don Mario Del Becaro

Prato, 22 febbario 2019 - «Mi stai rovinando la vita. Ti rendi conto del danno che hai fatto?». Sono le parole di don Mario Del Becaro, pronunciate la notte tra 17 e il 18 dicembre 2012 nella canonica della chiesa di Catena e rivolte a Lover Hening, il ragazzo del campo sinti di via delle Pollative a Prato con cui il parroco, anche lui originario di Prato, aveva legato da qualche tempo. Quella notte don Mario chiamò i carabinieri di Quarrata che arrestarono Hening, oggi 31enne, per tentata estorsione aggravata e violazione di domicilio: aveva sfondato la porta della canonica per impossessarsi dei soldi del prete. Dieci giorni dopo, la notte del 27 dicembre 2012, quando il ragazzo era in carcere, il parroco fu barbaramente ucciso nella canonica di Tizzana da tre banditi albanesi. Don Mario li sorprese mentre stavano frugando in cerca di una cassaforte e fu picchiato selvaggiamente, legato e imbavagliato, per morire soffocato poco dopo.

Per la tentata rapina e per l’estorsione, Hening fu condannato a due anni e otto mesi. Ora il Tribunale di Pistoia ha emesso per lui (che si trova in carcere a Lucca e che è difeso dall’avvocato Francesco Mandarano di Prato), una nuova condanna, questa volta a sei anni e sempre per estorsione legata a precedenti episodi, oltre al pagamento di una multa di duemila euro. Secondo quanto ricostruito nelle indagini dirette dal sostituto procuratore Giuseppe Grieco, infatti, le minacce al parroco erano iniziate due mesi prima del tentativo di rapina nella canonica di Catena: Lover aveva iniziato a ricattarlo, per estorcergli denaro (in tutto circa cinquemila euro).

Tutto sarebbe iniziato quando il parroco gli aveva comunicato la sua decisione di interrompere la loro relazione e il ragazzo si era ribellato. Durante la loro frequentazione, infatti, Lover aveva ricevuto diversi regali dal parroco ed era perciò tornato a rivendicare denaro. Per quei fatti, il sostituto procuratore Giuseppe Grieco aveva chiesto una condanna a cinque anni e sei mesi, oltre al pagamento della multa. Il giudice Alessandra Aiello è andata oltre le richieste, condannando il giovane a sei anni.