Epatite pediatrica, il bambino migliora ancora Ma in Italia le segnalazioni sono già undici

Il ministero della Salute chiede la massima attenzione: "Comunicate le situazioni sospette". Altri due ricoveri in Lombardia

PRATO

Resta ricoverato in Rianimazione il bambino di 3 anni di Prato colpito da epatite acuta. Dopo 48 ore in terapia intensiva con un quadro clinicio stabile, sembra definitivamente scongiurato il trapianto di fegato che era stato preso in considerazione in un primo momento visto l’aggravarsi della malattia, motivo per il quale è stato deciso il trasferimento al Bambino Gesù di Roma. "Nelle ultime 24 ore le condizioni del paziente sono stabili, proseguono gli accertamenti, ma al momento è ecslusa la necessità del trapianto", confermano i medici del Bambino Gesù che hanno in cura il piccolo. La malattia che lo ha colpito, come ha spiegato il direttore del reparto di Pediatria del Santo Stefano, Pierluigi Vasarri, che è stato il primo medico a visitarlo, ha un decorso molto rapido, in poche ore aggredisce il fegato in maniera molto servera tanto da mettere l’organo fuori uso.

Il piccolo di tre anni da giorni lotta nel reparto di terapia intesiva per la vita, con al fianco i genitori che da mercoledì sera non lo hanno mai lasciato. Ancora non ci sono certezze sul virus che ha aggredito il bambino. Proprio per questo motivo è scattata l’allerta anche in Italia per l’epatite acuta pediatrica di natura sconosciuta già segnalata in Europa. Al 22 aprile sono giunte in totale 11 segnalazioni che fanno riferimento a pazienti di età pediatrica individuati in diverse regioni italiane (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto) affetti da epatite. É quanto riporta la nuova circolare diffusa il ieri dal ministero della Salute per fare il punto su casi di epatite acuta riscontrati nell’ultimo periodo nei bambini. Sono due i casi confermati mentre venerdì altri due casi di epatite ignota sono stati segnalati in Lombardia. I bambini, ricoverati in osservazione, non sono in pericolo di vita. Con una circolare trasmessa ieri alle Regioni il ministero della Salute "sollecita la segnalazione all’Istituto superiore di sanità di ogni eventuale caso di epatite acuta di origine sconosciuta fra i bimbi che risponda alla definizione di caso attualmente adottata dall’Oms".

In questa fase l’indicazione è "di valutare ed eventualmente segnalare anche i casi parzialmente rispondenti alla definizione di caso". E’ quanto si legge nella circolare a firma del direttore generale Prevenzione sanitaria Giovanni Rezza. Nel documento si danno istruzioni ai medici e agli esperti su come gestire la sorveglianza e "si raccomanda di prevedere la conservazione dei campioni biologici per consentire ogni altro eventuale accertamento ritenuto necessario". La raccomandazione è di dare massima diffusione tra i pediatri di libera scelta, i medici di medicina generale e le strutture di assistenza ospedaliera e territoriale, delle informazioni disponibili e aggiornate, in modo da sensibilizzare i medici su ogni potenziale caso sospetto.

Silvia Bini