Emergenza casa: c’è uno sfratto al giorno Bollette e affitti sono una tenaglia micidiale

Numeri in peggioramento nei primi tre mesi dell’anno. I sindacati: "Inizia a fare fatica anche chi vive negli alloggi popolari"

Uno sfratto al giorno. L’emergenza alloggiativa a Prato non conosce soste. I numeri forniti dai sindacati sono sempre più preoccupanti e anzi registrano un peggioramento nei primi tre mesi del 2022. I dati di Cgil, Cisl e Uil parlano di 15 nuove convalide di sfratto a settimana e una previsione da qui a dicembre di venti sfratti con forza pubblica al mese. Stime che portano a una proiezione di uno sfratto al giorno tenuto conto che le procedure esecutive non vengono svolte nel fine settimana. Le chiamate ai sindacati da parte degli inquilini sono in crescita: dopo i problemi legati ai licenziamenti e ai ritardi nei pagamenti della cassa integrazione, adesso la nuova frontiera è quella del caro bollette. "Dal primo settembre 2021 al 28 febbraio 2022 sono state 3471 le persone che si sono rivolte agli sportelli territoriali dei sindacati", spiega Fabio Tognoni, responsabile del Sicet, il sindacato degli inquilini della Cisl. "Si rivolgono a noi perché raccontano di non farcela a pagare sia affitto che bollette, chiedendoci un aiuto per ridiscutere i canoni o per trovare differenti soluzioni alloggiative. In difficoltà sono per lo più le famiglie operaie monoreddito o quelle in cui i redditi sono due ma solo uno a tempo pieno". Per dare una misura di come il pagamento degli affitti stia diventando sempre più un problema anche in provincia di Prato c’è il dato sul peso degli affitti sul bilancio familiare. La stima dei sindacati è che il canone di locazione incida per il 49% sulle entrate totali di una famiglia.

"E adesso iniziano a fare fatica nel pagamento degli affitti pure coloro che vivono nelle case popolari, nonostante lì i canoni di locazione siano sensibilmente più bassi rispetto al mercato privato", aggiunge Tognoni. Nel dibattito sulle politiche abitative, dopo l’appello del Sunia Cgil arriva anche quello della Cisl a rivedere i prezzi degli affitti a canone concordato. "Come è possibile che gli affitti a canone concordato spesso siano più alti rispetto a quelli del libero mercato?", si domanda Fabio Faraguna, responsabile provinciale di Prato e Firenze dei Sicet Cisl. "Il canone concordato ha prezzi al metro quadro troppo alti e fuori scala per la situazione attuale, a tutto vantaggio dei proprietari degli immobili. E’ logico che ci siano sempre più persone che non ce la fanno a pagare l’affitto: fra stagionali, licenziati, contratti non rinnovati e cassa integrazione qui la situazione è estremamente grave".

La Cisl per evitare che quella degli sfratti si trasformi in una ingestibile piaga sociale chiede tempo. "Chiediamo un po’ più d’attesa ai proprietari degli immobili - conclude Faraguna - casomai immaginando un sistema di ristori per coloro che rimandano le procedure di sfratto. In questo modo si può dare modo agli inquilini di trovare una sistemazione differente. E lo stesso appello lo facciamo alle forze dell’ordine, a cui chiediamo di intervenire con minore tempestività negli sfratti con la forza pubblica. Viviamo una congiuntura veramente complicata, che richiede particolare attenzione per le condizioni di intere famiglie a cui va riconosciuta dignità e data la possibilità di trovarsi una nuova sistemazione".

Stefano De Biase