E' morto l'oncologo Angelo di Leo, la medicina perde uno dei suoi luminari

Il dolore e il ricordo dei colleghi: “Grande professionista, per anni un punto di riferimento importante per la ricerca in campo oncologico, lascia un vuoto umano e professionale”

Il dottor Angelo Di Leo

Il dottor Angelo Di Leo

Prato, 13 giugno 2021– La medicina mondiale perde uno dei suoi luminari, il dottor Angelo Di Leo. Asl in lutto per la scomparsa di un grande medico che è stato per anni direttore dell’oncologia pratese e da qualche tempo coordinatore aziendale per lo sviluppo di programmi per la ricerca clinica.

Un professionista di grande intelligenza che ha rappresentato un punto di riferimento autorevole nel campo oncologico a cui ha dedicato la sua vita. Sempre attento alle novità nella ricerca clinica si è impegnato costantemente per migliorare e offrire ai pazienti la miglior cura possibile ed ha instaurato, nel corso degli anni, importanti collaborazioni con Istituzioni nazionali ed internazionali. Per il dottor Angelo Di Leo, la ricerca è sempre stata una funzione fondamentale per lo sviluppo delle conoscenze scientifiche, ed ha rappresentato un elemento di qualità nell’assistenza. “Un grande professionista, per anni un punto di riferimento importante per la ricerca in campo oncologico, lascia nell’Azienda un vuoto umano e professionale difficilmente colmabile. Per tutti è stato un esempio di umanità, dedizione e fonte di ispirazione.” Così lo ricordano i colleghi .

"Mi unisco al dolore di tutti i colleghi - ha detto il direttore generale dell’Ausl, Paolo Morello Marchese - sanitari ed amministrativi, per la scomparsa di Angelo, porgendo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia. Per noi è stato un grande professionista e un caro amico. Lo abbiamo avuto sempre al fianco con l'obiettivo di curare al meglio i pazienti. Sempre un occhio attento alla cura, alla ricerca e alla valorizzazione dei giovani collaboratori. Abbiamo costruito insieme una realtà d'eccellenza, orgoglio di Prato, che continueremo a mantenere e sviluppare. Ciao Angelo, sarai sempre nei nostri cuori! ". E’ il sentimento espresso dal Direttore generale dell’Ausl, Paolo Morello Marchese.

Il dottor Angelo Di Leo si è impegnato costantemente nell'instaurare nel corso degli anni importanti collaborazioni con istituzioni nazionali ed internazionali, sempre con un obiettivo ben preciso: offrire ai pazienti la miglior cura possibile. Uno stimato professionista a livello internazionale che è stato "per anni un punto di riferimento importante per la ricerca in campo oncologico, e che ora lascia nell’Azienda un vuoto umano e professionale.” La direzione generale dell’Azienda Sanitaria, la direzione sanitaria dell’ospedale di Prato, il Dipartimento oncologico dell'Azienda e tutti i colleghi esprimono il proprio cordoglio e si stringono alla famiglia in questo doloroso momento.  

Il cordoglio del sindaco Biffoni

Il sindaco Matteo Biffoni e tutta l'Amministrazione esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa del dottor Angelo Di Leo. "Punto di riferimento per la medicina, ha dedicato tutte le sue energie per le cure e la ricerca oncologica. Insieme con la Fondazione Pitigliani ha gettato le basi per la nascita di un centro oncologico a Prato", ricorda Biffoni. Alla famiglia e ai colleghi va la vicinanza di tutta la Giunta.

Bugetti: "Grave perdita"

"La scomparsa di Angelo Di Leo è una grande perdita, non solo per la persona che è stato ma anche per quello che ha rappresentato per Prato e per tutto il mondo – dice la consigliera regionale del Pd Ilaria Bugetti – Il suo arrivo nella nostra città, su cui decise di scommettere, grazie alla Fondazione Sandro Pitigliani e alla sua presidente Giovannella Pitigliani Sini, ha costituito un forte spinta di qualità per il nostro territorio, che ha fatto sì che l’ospedale di Prato sia oggi riconosciuto come un centro tra i più avanzati, a livello non solo nazionale ma anche europeo e oltre, per la cura in campo oncologico. L’eredità che Di Leo ci lascia è davvero grande e non va dispersa. A lui va un grande grazie per quello che, come medico e come uomo, ha fatto per Prato e per i passi avanti che con il suo lavoro ha consentito di fare nella lotta contro i tumori. Alla sua famiglia la mia vicinanza".