Detriti nelle strade. A 5 mesi dal disastro

In diverse zone di Vaiano sono ancora visibili i danni dell’alluvione. Il sindaco Bosi sollecita la Regione a intervenire.

Sono passati cinque mesi dal nubifragio che ha messo in ginocchio la Val di Bisenzio e molte criticità sono rimaste cristallizzate ai primissimi giorni dopo l’alluvione. E’ il caso dei tanti detriti portati dai corsi d’acqua e del materiale accatastato dopo la prima pulizia degli ambienti allagati, a Vaiano, in più zone del Comune: piazza Donatori di sangue, via dell’Argine, via Borgonuovo e via Fattori a La Briglia. In piazza Donatori di sangue e in via Fattori sono state ammassate le quantità più consistenti di residui. Una situazione che inizia a preoccupare i vaianesi, soprattutto in vista dell’aumento delle temperature che potrebbero far precipitare la situazione portando a marcire e a degradare il materiale organico e i rifiuti misti che compaiono qua e là accanto alle montagne di terra e di rocce trascinati dall’acqua. Un problema di cui si è parlato a lungo nei mesi successivi all’alluvione, senza però trovare una soluzione. "Contiamo di chiarire in modo definitivo con la Regione – spiega il sindaco di Vaiano, Primo Bosi – la questione della sistemazione dei residui alluvionali. Come ci è stato richiesto a suo tempo il Comune ha provveduto alla classificazione in tre tipologie: le terre libere da rifiuti, quelle che contengono rifiuti e i residui fluviali. La Regione, che abbiamo sollecitato anche in questi giorni, deve comunicarci le modalità di sistemazione e smaltimento". A gennaio infatti il Comune di Vaiano ha stretto un patto con la Regione per la sistemazione di diverse migliaia di metri cubi di terra, sassi e residui di vario genere che, nella fase dell’emergenza, sono stati stoccati in varie aree del territorio. Prima era previsto l’esame del materiale, poi la rimozione e lo smaltimento o il riutilizzo.