Weekend lungo, smart working e più servizi. Confartigianato cerca così i nuovi dipendenti

L’associazione degli artigiani pronta a rivoluzionare l’approccio al lavoro. "Siamo a caccia di dieci figure, ma non le troviamo"

Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese

Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese

Prato, 21 giugno 2022 - "Vogliamo diventare sempre di più un posto di lavoro appetibile per i cittadini, un luogo che dia gratificazione economica ma anche soddisfazione a chi lavora con noi. Si deve venire a lavorare per vivere e non vivere per lavorare. Il sogno è quello di avere in associazione una persona dedicata a stare insieme ai bambini dei nostri dipendenti, ma anche di ridurre l’orario di lavoro il venerdì, casomai chiudendo alle 14. Chiaramente lasciando inalterati i servizi, l’efficienza e la funzionalità dell’associazione. Questo nuovo modo di vedere il lavoro è già realtà in altre parti del nord Italia: noi vorremmo esportarlo anche a Prato".

È una rivoluzione del modo di concepire il lavoro quella a cui pensa il presidente di Confartigianato Luca Giusti. Un cambio radicale nel modo di organizzare la vita lavorativa dei dipendenti, i cui primi segni tangibili potrebbero vedersi già nel giro un anno. La consapevolezza della necessità di cambiare il modo di approcciarsi al lavoro si è fatta strada mese dopo mese, di fronte ai cambiamenti nel modo di vivere e anche alla luce di come è cambiato il mondo del lavoro. "Da tempo cerchiamo venti nuovi dipendenti, in tutti i settori, con responsabilità e livelli diversi", prosegue Giusti. "Una ricerca che si è resa necessaria sia per gli imminenti pensionamenti di personale storico dell’associazione, che per la volontà di ampliare l’attività in favore degli artigiani. Dopo tanti sforzi siamo riusciti a trovare solo la metà delle figure richieste, quindi è inevitabile domandarsi perché si faccia così tanta fatica a trovare lavoratori idonei all’impiego". La risposta che si dà Giusti è legata alla necessità di cambiare approccio all’organizzazione del lavoro. "Potremmo pensare di allestire una mensa interna all’associazione", aggiunge. "E poi rendere gli ambienti ancora più accoglienti: i dipendenti devono essere soddisfatti e contenti di venire a lavorare a Confartigianato. Il valore aggiunto non deve essere solo lo stipendio ben retribuito, ma anche la qualità della vita durante l’orario di lavoro. Attenzione, questo non significa lavorare meno o peggio, ma semplicemente riorganizzarsi secondo standard d’approccio al lavoro differenti, anche adottando aspetti innovativi come lavorare per obiettivi e lo smartworking. La qualità dei servizi non dovrà assolutamente risentirne, anzi dovrà aumentare".

I profili ricercati da Confartigianato vanno da lavoratori che si occupino della parte tributaria e delle buste paga, allo sviluppo digitale, passando da specialisti per la transizione ecologica, esperti in consulenza amministrativa, vendite on line, ricerca di finanziamenti. "Cerchiamo sia diplomati che laureati. Alle aziende artigiane servono competenze che vogliamo avere all’interno dell’associazione. All’estro e alla fantasia dell’artigiano oggi è fondamentale affiancare risorse umane che sappiano gestire le risorse e la capacità di stare sul mercato. Essere bravi non è più sufficiente: bisogna aprirsi all’innovazione, alla digitalizzazione e conoscere le esigenze del mercato".