Classe II A, scuola media don Bosco, Prato

Le chiusure di ristoranti e pizzerie hanno evidenziato l’importanza del servizio di consegna a domicilio

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Gli ultimi tredici mesi hanno modificato le abitudini della nostra vita quotidiana. Dall’inizio del lockdown una delle principali preoccupazioni della popolazione italiana è stata quella di fare scorte di cibo. Molte persone temevano che i supermercati non riuscissero a soddisfare le esigenze delle famiglie o che addirittura chiudessero, per questo abbiamo assistito ad un atteggiamento “bunker” cioè fare grandi rifornimenti di cibi in scatola, farina, legumi e lievito di birra. C’è stato un incremento di vendite di cibi "comfort food" cioè cibi ricchi di zucchero, come ad esempio patatine, cioccolata e stuzzichini vari, per alleviare stati d’animo come stress e ansia dovuti alla quarantena. Un altro problema emerso è stato il disturbo da fame compulsiva (l’emotional eating) maggiormente riscontrato nei bambini e ragazzi, esposti a un rapporto complesso con il cibo, infatti in Italia, l’essere sovrappeso e l’obesità colpiscono circa 1 milione e 700mila ragazzi. Inoltre, la chiusura delle scuole e l’obbligo di stare in casa hanno ridotto le possibilità di mantenere uno stile di vita sano. È importantissimo correggere questo comportamento, a maggior ragione ora che gli studi stanno dimostrando quanto l’obesità contribuisca ad aggravare l’infezione da Covid-19. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dato tre consigli principali per risolvere i problemi di obesità: 1) Riservare tempo alla preparazione dei pasti; 2) Riconoscere la colazione come pasto più importante della giornata; 3) Mangiare più verdure e legumi. Altri alimenti particolarmente suggeriti sono: lenticchie e cipolle, ottime per produrre enzimi contro i radicali liberi, i fiocchi d’avena pieni di vitamina C, senza scordare il finocchio, ricco di oli essenziali per la flora intestinale. Un altro consiglio è quello di ricominciare a fare sport perché rafforza il sistema immunitario. In questi mesi si è parlato molto del food delivery: nel settore del cibo ha avuto moltissimo successo, soprattutto nel periodo di chiusura dei ristoranti al pubblico, perché ha permesso ai ristoratori di continuare a lavorare e ai clienti di poter gustare i propri piatti preferiti. Tutto ciò ha fatto emergere sempre di più le tristi condizioni lavorative dei "rider" che sono stati e sono ogni giorno esposti ai rischi del lavoro di consegna, a ritmi massacranti e spesso pagati con cifre molto basse. Purtroppo l’emergenza ancora non è finita, quindi la convivenza con il virus dovrà significare anche recuperare il controllo della propria salute e concentrarsi sul mantenerla, senza perdere di vista la difesa dei diritti di tutti.