
"Chi ha un perché abbastanza forte, può superare qualsiasi come". Questa frase di Friedrich Wilhelm Nietzsche sintetizza molto bene ciò che i ragazzi della 2C del Conservatorio San Niccolò hanno appreso dalla professoressa e psicologa Valentina Olmi e dal professor Lorenzo Bernocchi. Chi sviluppa la propria resilienza può superare ogni ostacolo, questa la conclusione alla quale sono giunti. Ma cos’è, esattamente, la resilienza? E che legame c’è tra la resilienza e l’attività sportiva? Il termine resilienza in fisica indica la capacità di un metallo di resistere alle forze che gli vengono applicate. In psicologia invece coincide con la capacità di una persona di riorganizzare in modo positivo la propria vita, dopo situazioni negative o traumatiche. Come un albero che si flette, durante la tempesta, un individuo resiliente riesce a rialzarsi dopo una difficoltà. In questo senso, la resilienza si distingue dalla resistenza, che prevede un’opposizione, perché si identifica invece con la capacità di adattamento dell’individuo. Le caratteristiche di una persona resiliente sono infatti l’ elasticità, la flessibilità e l’adattabilità.
I fattori che possono contribuire a sviluppare la resilienza individuale sono molteplici, individuali, sociali e relazionali: l’autostima, l’ottimismo, l’empatia, la qualità delle relazioni e il contesto sociale sono importanti ma un ruolo di rilievo lo occupa appunto la motivazione personale. In questa dinamica, l’attività fisica, anche se praticata non a livello agonistico, diventa un vero e proprio farmaco mentale, perché sviluppa la resilienza degli individui e rafforza al tempo stesso quei fattori che la determinano. Sono infatti dimostrati gli effetti benefici dell’attività fisica, che influisce per esempio sull’ ormone della felicità (la serotonina) migliorando l’umore e riducendo i livelli di stress. Inoltre lo sport produce in chi lo pratica una migliore percezione di sé, del proprio corpo e del proprio stato di salute fisica. La partecipazione agli sport di squadra favorisce inoltre l’empatia e, attraverso il coordinamento con l’allenatore e i componenti del gruppo, migliora le relazioni del singolo, rafforza la fiducia in sé stessi e negli altri.
Attraverso lo sport quindi, soprattutto bambini e ragazzi possono abituarsi maggiormente ad affrontare sfide e ostacoli come occasioni di crescita, a tenere viva la propria motivazione personale e la propria capacità di far fronte ai problemi.
Le lezioni dedicate a questo tema sono state molto apprezzate dai ragazzi, che sono stati così motivati a credere nelle proprie potenzialità contro ogni grande o piccola sfida, anche attraverso la storia e l’esempio di sportivi resilienti, sul campo e nella vita.