Cinquina per il Pecci. Le mostre del 2024 da "Colorescenze" alle foto di Peter Hujar

Sono cinque quelle già segnate in calendario per tutto quest’anno. Doppia inaugurazione al femminile a giugno: 12 artiste toscane . per l’esposizione curata da Collicelli Cagol e le installazioni di Yu Ji.

Cinquina per il Pecci. Le mostre del 2024 da "Colorescenze" alle foto di Peter Hujar

Cinquina per il Pecci. Le mostre del 2024 da "Colorescenze" alle foto di Peter Hujar

La dorata astronave del Centro Pecci prova a decollare mettendo più benzina nel motore. Fuor di metafora, il polo toscano dell’arte contemporanea punta a scrivere una pagina nuova affidandosi a cinque mostre già segnate in calendario per tutto il 2024. Parola chiave: programmazione. Ma anche varietà di proposte, sempre nel segno del contemporaneo. E così può succedere che una mostra più legata al territorio come "Colorescenze" possa convivere con le installazioni ‘work in progress’ della scultrice cinese Yu Ji. In autunno riflettori puntati sul giovane americano Louis Fratino presente alla prossima Biennale d’arte di Venezia e su Margherita Manzelli, una delle voci più autorevoli dell’arte italiana. Dulcis in fundo, l’omaggio al grande fotografo americano Peter Hujar che dà un respiro internazionale all’ultimo scorcio del 2024: la mostra è organizzata dal The Art Institute of Chicago.

Una mostra tira l’altra, si potrebbe dire. Con un punto fermo, ribadito dal direttore Stefano Collicelli Cagol e riassunto nello slogan "la Toscana al centro" che riecheggia anche nella retrospettiva in corso dedicata al pittore brasiliano di origini lucchesi Alfredo Volpi. "La Toscana è una regione unica, un territorio vissuto da chi l’arte la fa – ricorda il direttore - In questo senso, il Centro Pecci si colloca in una posizione strategica perché irradia le migliori energie". Energie al femminile come quelle che danno vita a "Colorescenze", a cura di Stefano Collicelli Cagol ed Elena Magini. Dice tutto il sottotitolo - "Artiste, Toscana, Futuro" - per raccontare il nuovo progetto espositivo dal 28 giugno al 29 settembre che mette insieme dodici artiste toscane (c’è anche la pratese Chiara Bettazzi), appartenenti a generazioni diverse accomunante anche dalla sensibilità per il riuso di materiali spesso raccolti sul territorio.

Doppia inaugurazione di mostre tutta al femminile, quella del 28 giugno: con la mostra di Yu Ji "Hide Me in Your Belly", il Pecci va alla corte del Celeste Impero ospitando un’artista di Shanghai distintasi alla Biennale di Venezia 2019. "Sarà la sua prima personale in Italia: per due mesi i nostri spazi espositivi diventeranno lo studio dell’artista – racconta Collicelli Cagol – Punteremo a coinvolgere la comunità cinese in questa occasione". Settembre è il mese di "Satura", la mostra curata sempre dal direttore del Pecci, in cui il pittore statunitense Louis Fratino racconta il suo rapporto unico con la Toscana attraverso i paesaggi immortalati nelle sue colorate tele in un’atmosfera carica di erotismo. Il 2024 si chiude con un’altra doppia inaugurazione, il 26 ottobre. Da una parte "Le signorine" con la pittura di Margherita Manzelli che esalta i corpi femminili, dall’altra la mostra "Azioni e ritratti / viaggi in Italia" dedicata al grande fotografo americano Peter Hujar, che ha raccontato l’underground di New York. A lui si deve anche la foto che campeggia sulla copertina del romanzo cult "Una vita come tante".

Maria Lardara