"Cerco un lavapiatti da mesi: nulla E lo stipendio netto è 1600 euro"

L’imprenditore Bruno Berti: "In passato si presentavano in centinaia, ora col reddito di cittadinanza...". La soluzione trovata è stata riconvertire un cameriere. "Era l’unico modo per tappare il buco"

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"Per mesi mi sono messo alla ricerca di un lavapiatti. Ho lanciato l’appello lo scorso aprile, ma niente. Non c’è stato modo di trovare qualcuno. E così, mi sono visto costretto a convertire un cameriere per tappare il buco". Il racconto di Bruno Berti, costruttore edile pratese e ristoratore in Versilia con Il Porto, in Darsena a Viareggio, e titolare di una società di catering, la Ideal party-Luxorm, oltre che di altri due ristoranti alle Cinque Terre in Liguria, rende bene l’idea di quello che è uno dei problemi più annosi che riguarda il mondo del lavoro: la mancanza di manodopera, specie di età giovane. Le cause di questo fenomeno? Molteplici secondo gli imprenditori, che ogni giorno devono fare i conti con la realtà in questione: dalla possibilità dei ragazzi di accedere al reddito di cittadinanza alla scarsa flessibilità a livello di orari di chi si presenta per il colloquio finendo per condizioni contrattuali non gradite agli interessati. Ma per quanto concerne la ristorazione, negli ultimi anni si è riscontrata pure una certa disaffezione, dovuta anche alla crisi e all’incertezza che il settore ha attraversato durante gli anni della pandemia.

"Offrivo 1.600 euro netti al mese per un lavapiatti, più di così...". Lo stipendio quindi non pare essere la ragione che ha impedito a Bruno Berti di trovare una persona. "Non per fare i soliti discorsi sulla questione del reddito di cittadinanza, ma per questo solo in quattro si sono presentati per questa posizione, quando in passato si presentavano in centinaia – ha spiegato l’imprenditore pratese durante la trasmissione ‘Piazza Pulita’ in onda su La 7 relazionandosi fra gli altri con Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna – Ma questa situazione non riguarda esclusivamente me: ogni azienda ha bisogno di manodopera, che però non si trova. In queste settimane mi sono convertito in centro per l’impiego, perché tutti mi chiamano pensando che abbia risolto il problema dei dipendenti. C’è qualcosa che ci sfugge, sia a noi gestori che ai politici. Sicuramente occorre smettere di dire che gli imprenditori sono strozzini e sfruttatori, perché questa affermazione non rispecchia assolutamente la realtà". Nelle settimane scorse, il nome di Bruno Berti era finito alla ribalta per la decisione di dare una mano ai propri 55 dipendenti, pagando loro le bollette di luce e gas di dicembre e gennaio. "Avevo promesso una sorpresa, perché chi ama il proprio posto di lavoro è sempre da premiare – le sue parole – Mi rammarico di una sola cosa: avrei voluto che questo bonus fosse esteso a più persone, perché ne avrei volute assumere di più".

Francesco Bocchini