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Bollette pazze, il grido d’allarme delle attività

Al bar Diamante una stangata da 3.500 euro per la luce: "Come facciamo?". Baroncelli, del forno: "Su del 40% anche il prezzo della legna"

Le bollette del metano e della luce sono triplicate per i negozi e per molti è a rischio la sopravvivenza. A Poggio a Caiano alcune attività sono in ferie o stanno rinnovando l’arredamento, altre hanno riaperto ma con un umore a dir poco nero. E lanciano un grido d’allarme. "La mia bolletta della luce – racconta Maria Pia Lupetto, titolare del bar Diamante in piazza Risorgimento – era in media di 800 euro adesso è 3500 euro. In agosto il prezzo del Kilowattora è salito da 44 a 54 centesimiKwh, ho passato ore a interpellare fornitori ma non ci sono soluzioni, tranne aver avuto in precedenza il prezzo bloccato. E’ impossibile fare economie perché il costo del caffè di qualità è aumentato 1 euro al kg, il latte è rincarato per 3 volte. Anche rateizzare le bollette non serve: le devi pur sempre pagare e queste cifre non sono sostenibili per un commerciante, sommate anche all’affitto e a tutte le spese". Il Bar Diamante è gestito da Maria Pia da 16 anni, prima del Covid aveva quattro addetti, oggi sono rimasti la titolare e un barista a chiamata.

Anche nei negozi che non utilizzano frigoriferi e cucina c’è preoccupazione per il futuro: "Noi abbiamo unito tre fondi – spiega Cristina Corsetti dell’abbigliamento Benetton – e abbiamo 120 mq da riscaldare in inverno e climatizzare d’estate. I clienti preferiscono le porte aperte per il discorso Covid in quanto c’è più ricambio di aria. A parte questo, un negozio non può spegnere l’illuminazione o abbassarla: non ha senso per la presentazione e la prova dei capi. Questo dei costi energetici sarà un grosso problema a breve". Chi ha avuto la lungimiranza di stipulare un contratto con il gestore a prezzo bloccato ha qualche mese di tranquillità: "Noi per un anno abbiamo il prezzo bloccato – dice Claudio Monaco, del Sushi-bar "Al Poggio" in piazza IV Novembre – ma i segnali non sono buoni perché la gente limiterà sempre di più le spese. A casa la bolletta del gas è arrivata doppia, pur trascorrendo molte ore al lavoro e io come altri dobbiamo pagarla. Rateizzarla non significa non pagare: la cifra è quella".

Al forno Baroncelli in largo Mazzei si ‘salvano’ con la legna ma per modo di dire: "Il prezzo della legna – dice Piero Baroncelli, il titolare – è salito del 40%, la farina ha avuto un rincaro fra il 30 e il 40%. Per il 90% lavoriamo al pubblico e non puoi far pesare questi rincari sul pane quotidiano, devi aumentare il listino ai rivenditori. Noi su cinque addetti, quattro sono familiari ma non si può continuare a subire queste speculazioni".

Infine, un lettore segnala l’uso in alcuni uffici dell’aria condizionata accesa con la finestra aperta: accade ad esempio nell’ufficio postale di piazza XX Settembre. Alle poste viene tenuta una finestra aperta al primo piano dal quale sbuca lo scarico esterno di un condizionatore. Per tutta la giornata l’aria condizionata funziona con la finestra aperta e solamente la sera viene ritirato il tubo e chiusa la finestra. "Ma non sarebbe bastato fare un buco nel vetro per inserire il tubo e risparmiare così decine di kilowatt di energia elettrica?", domanda il lettore.

M. Serena Quercioli