Biffoni apre al terzo mandato: "Potrei dire sì"

Il sindaco a sorpresa sulle possibilità di candidarsi di nuovo se la legge verrà cambiata: "La tentazione c’è". Il Pd in fibrillazione

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"Un terzo mandato da sindaco? Tutti noi eravamo parametrati sui dieci anni complessivi, forse direi anche di sì, la mia testa mi dice sì però poi bisogna arrivarci. Io non penso sia possibile, francamente la tentazione ci sarebbe, ma in questo momento non sono sicurissimo che ci siano le condizioni. Intanto voglio arrivare vivo in fondo al mandato". Se il sindaco di Firenze Dario Nardella da mesi spinge sull’acceleratore per cambiare la legge e consentire ai primi cittadini delle grandi città di svolgere anche un terzo mandato, quello di Prato, Matteo Biffoni era sempre rimasto più cauto. Ieri mattina, però, durante la rassegna stampa di Tv Prato "Prima di tutto", il primo cittadino si è sbilanciato un po’ più del solito, ammettendo che una terza legislatura da sindaco di Prato "sarebbe una tentazione". E’ bene precisare che al momento, come ricorda lo stesso Biffoni, si parla di "una boutade, una divertente discussione su una norma che non c’è per le medie e grandi città", ma è altrettanto vero che nemmeno durante la fine della prima legislatura il sindaco di Prato si era mai così sbilanciato sull’ipotesi di un secondo mandato. E una simile apertura ha chiaramente mandato in fibrillazione il Partito Democratico, dove da mesi c’è un nuovo gruppo dirigente che punta a un ricambio nelle figure che amministrano la città, come d’altronde emerso durante il recente congresso provinciale. Biffoni candidato per la terza legislatura cambierebbe completamente le carte in tavola e per chiunque nel partito sarebbe impossibile opporsi a una simile soluzione, tenuto conto del gradimento e della visibilità che in questi anni Biffoni ha raccolto. "Fare il sindaco è un’esperienza che ti cambia la vita e ti cambia come persona", dice. "Sono tornato dal Parlamento perché ho avuto la possibilità di farlo nella mia città e non c’è niente di più bello. Ma è anche estremamente faticoso, fisicamente e mentalmente. Quindi non so proprio se è sostenibile. Subito dopo la riconferma nel 2019 tutti dicevano che il secondo mandato sarebbe stato più facile e abbiamo dovuto gestire la pandemia". Il primo cittadino chiarisce il senso delle sue dichiarazioni. "Mi piace fare quello che faccio? Molto", prosegue Biffoni. "Si può sapere ora quello che faranno i sindaci nella mia condizione? No. Indipendentemente dal fatto che arrivi una norma che ora, ripeto, non esiste. Prima bisogna arrivare in fondo".

Un’altra considerazione da fare su un eventuale Biffoni ter è relativa al peso politico che il sindaco ha acquisito a livello regionale e nazionale. Il primo cittadino è uno dei pochissimi politici pratesi a potere ambire a incarichi di spicco in Regione nel 2025 o in Parlamento nel 2023, assicurando quindi peso e investimenti a Prato. "Qualsiasi ruolo si ricopra, da sindaco a parlamentare, quello che conta è farlo al meglio", conclude Biffoni. "In questi anni, ad esempio, abbiamo intercettato tantissimi fondi europei. Non credo che da parlamentare europeo avrei fatto di più. Lo stesso vale per i fondi del bando periferie: non è stato necessario essere in Parlamento per ottenerli".

Stefano De Biase