Allenava sui campetti di periferia Ora in Canada è il più bravo di tutti

La fantastica parabola umana e calcistica di Vanni Sartini, fresco vincitore della Canadian Championsh alla guida dei Vancouver Whitecaps. Chi mai l’avrebbe immaginato quando sedeva sulla panchina del Mezzana

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Correva l’anno 2010: Vanni Sartini, ex portiere di Seconda categoria, decise di iniziare la carriera da allenatore prendendo le redini del Mezzana, formazione pratese appena ripescata in Prima categoria, mettendosi alla guida di una squadra giovane che doveva centrare la salvezza, dove gli elementi portanti erano l’attaccante Banci, capitan Targetti e il difensore Gabbrielli. Dodici anni dopo, il tecnico fiorentino partito da Prato è il nuovo idolo calcistico del Canada. I suoi Vancouver Whitecaps, presi in corsa l’anno scorso mentre erano ultimi in classifica e portati fino ai playoff in Mls (il massimo campionato canadese), hanno vinto la Canadian Championship contro la corazzata Toronto rafforzata dagli innesti degli azzurri Insigne, Bernardeschi e Criscito.

Una vittoria incredibile, arrivata ai calci di rigore, dopo i tempi regolamentari finiti sull’1-1. Un successo che probabilmente dodici anni fa lo stesso Sartini non avrebbe nemmeno avuto il coraggio di sognare, quando le sue principali preoccupazioni erano quelle di fermare i bomber dell’epoca Marchiseppe e Pettirossi del Maliseti, Barsotti dell’Impavida Vernio o Ferrari del Comeana Bisenzio. Da quell’anno la vita del mister classe ’76 è completamente cambiata. Prima la collaborazione a Livorno con Davide Nicola, poi l’avventura a Bari, in seguito l’approdo in Figc per seguire le relazioni internazionali al Centro studi e ricerche di Coverciano. Ed è proprio qui che nascono i rapporti con il Canada, dal quale arriva la chiamata per diventare il formatore federale degli allenatori. Poi nel 2020 l’offerta di Vancouver, con il mister dell’epoca Marc Dos Santos che gli chiese di fargli da vice. In seguito la guida dell’Under 23 e, una volta esonerato Dos Santos, l’arrivo in prima squadra. L’occasione della vita che Sartini ha sfruttato al meglio, diventando subito popolare in Canada sia per i risultati sportivi con salvezza e playoff centrati, ma anche perché in molti hanno notato una certa somiglianza con Rowan Atkinson, il celebre attore che ha dato vita a Mr. Bean. Tanto da conquistarsi velocemente l’appellativo di Mr. Bean fiorentino. "Vancouver è una città meravigliosa", ha raccontato Sartini a Calciomercato.com.

"Vivo sul mare, ma in 40 minuti si raggiungono montagne spettacolari, quelle delle Olimpiadi invernali 2022. Non mi piace solo la mancanza del tipico calore italiano. A tavola mia moglie Barbara pensa al cibo, ma ci sono anche tanti ristoranti italiani. L’unica cosa che mi faccio spedire da Firenze è l’olio, il nostro non si batte". Sartini pensa anche a un possibile ritorno in Italia. In fondo un allenatore così popolare in Canada, potrebbe provare a dire la sua anche nel professionismo nostrano. "Mi piacerebbe", prosegue. "Ma metto sempre l’esperienza di vita davanti alla carriera. Se domani dovesse arrivare una buona proposta economica dall’Italia e l’opportunità di una nuova sfida in Giappone, magari più allettante, mollerei tutto per accettare la seconda". In realtà Sartini ha anche un altro sogno nel cassetto. "Mi sarebbe piaciuto diventare uno sceneggiatore", conclude. "Chissà, magari un giorno avrei vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura".

Stefano De Biase