Allarme alcol dipendenza tra i ragazzi: "Attenti allo sballo con il ‘binge drinking’"

È il fenomeno dell’ubriacatura veloce: almeno sei drink in poco tempo. Manfredi, direttrice del SerD Asl Toscana Centro, mette in guardia

Allarme alcol tra i ragazzi (Foto Germogli)

Allarme alcol tra i ragazzi (Foto Germogli)

Prato, 13 agosto 2022 - "L’uso di alcol continua ad essere un problema molto serio, soprattutto tra i ragazzi". Con la dottoressa Antonella Manfredi, direttrice dell’area Dipendenze e di U.F.C. Farmacotossicodipendenze Ausl Toscana Centro, abbiamo parlato di dipendenze. Non solo alcol, ma anche droghe, e più in generale delle diverse dipendenze da sostanze e quelle comportamentali (fumo e gioco d’azzardo).

Dottoressa Manfredi, qual è stata la criticità più evidente nel 2021?

"Un problema molto serio continua ad essere l’uso di alcol, specialmente fra i ragazzi: se esagerato, può mettere in serio pericolo se stessi e gli altri, pensiamo agli incidenti stradali, alle risse determinate dalla disinibizione dei sensi. I giovani non hanno la capacità di metabolizzare l’alcol, così come le donne hanno capacità molto ridotta rispetto agli uomini di metabolizzare l’alcol, quindi hanno danni maggiori. Si dimentica troppo spesso che l’alcoldipendenza è la dipendenza più diffusa nel mondo e che l’alcol è nell’elenco delle sostanze cancerogene. Per i ragazzi continua a destare allarme il fenomeno del binge drinking (assunzione di sei bevande alcoliche fuori dei pasti, nell’arco di un breve periodo di tempo, ndr) , che raggiunge i valori massimi tra i 18 e i 24 anni. Ricordo poi che la birra in genere non viene considerata una sostanza alcolica, mentre lo è".

E a livello di droghe?

"La cannabis da decenni rappresenta la sostanza più utilizzata dai giovani. Rispetto al passato la resina prodotta in Italia e in Europa è molto più poten te, contiene un quantitativo di tetraidrocannabinolo (THC), il principio attivo della cannabis, in concentrazioni maggiori. Quindi è più aggressiva. E tra gli altri effetti, può determinare riduzione della memoria a breve termine. Significa che il ragazzo comincia ad avere scarsi risultati a scuola, da qui cominciano le discussioni in famiglia. Può inoltre causare attacchi di panico, ansia, ed in alcuni casi episodi psicotici".

Cosa ci dice invece in merito alla dipendenza da nicotina?

"L’età in cui un ragazzo comincia a fumare tabacco si sta sempre più abbassando e i danni non sono immediati ma si vedranno nel tempo. Per quanto riguarda i dati relativi ai minori, l’ultima rilevazione del 2018 ci dice che la quota dei giovani che dichiara di avere fumato sigarette almeno in uno degli ultimi 30 giorni aumenta sensibilmente con il progredire dell’età sia nei ragazzi che nelle ragazze con una marcata differenza di genere a 15 anni (24,8% ragazzi, 31,9% ragazze, ndr) . Quindi le ragazze iniziano a fumare prima dei ragazzi".

Come sta procedendo l’attività del SerD? Ci può raccontare il percorso che attende i pazienti?

"Relativamente al personale, direi che ne servirebbe di nuovo. Ma lo stesso vale per tutti i servizi del Servizio sanitario nazionale. Quanto ai nuovi utenti, il numero rispetto agli anni precedenti non è cambiato, come non è cambiato il percorso che mettiamo a disposizione. Coloro che si presentano al SerD, ai quali viene fatta una diagnosi di dipendenza patologica, seguono un programma terapeutico individualizzato oppure possono essere inseriti in comunità terapeutica. Nel corso del percorso possono esserci delle ricadute, il più delle volte determinate dal craving, ovvero il desiderio incontrollabile di assumere una sostanza stupefacente o di attuare un determinato comportamento. Quindi l’utente può interrompere il programma oppure può proseguire supportato dagli operatori".