
Al Terminale. Smuraglia parla di Cukor
Da oggi al Terminale la Scuola di Cinema Anna Magnani promuove un ciclo di incontri con Massimo Smuraglia (nella foto), dedicati al regista americano George Cukor e ad alcuni suoi contemporanei (Frank Capra, John Huston, Michael Curtiz, Vincente Minnelli ed altri). L’appuntamento a ingresso libero è dalle 16 alle 19, anche nei prossimi due sabati, il 2 e il 9 marzo. Cukor, regista cinematografico statunitense è nato a New York il 14 luglio 1899 ed è morto a Los Angeles il 23 gennaio 1983. Sebbene non fosse molto noto al grande pubblico, costituì per mezzo secolo una garanzia di qualità per Hollywood, e la sua fama di regista arguto, colto, sensibile e sofisticato ha continuato a crescere negli anni. Come ha scritto D. Thomson, ha lasciato "un corpus di opere destinate a migliorare con il tempo, che hanno eclissato quelle di molti dei registi più apprezzati all’epoca" (Biographical dictionary of film, 1994). Sebbene Cukor ostentasse un apparente disinteresse per la conoscenza tecnica della macchina da presa, il suo stile visivo, pur ingannevole ed elegante, si rivela invece complesso e personale. Profondamente in sintonia con la gente di spettacolo e i suoi interpreti, tanto che venne definito un ‘regista di attori’, fu abile soprattutto con le primedonne inquiete. Nei suoi film, con i quali esplorò vari generi cinematografici, preferendo comunque le commedie e i drammi sentimentali, cercò di esplorare i lati umani dei personaggi piuttosto che mettersi al servizio delle caratteristiche rituali del melodramma.