
"Abusi su un minore". Chiesti sette anni per il sacerdote . E 9 per il seminarista
Una lunga requisitoria a cui sono seguiti gli interventi delle parti civili. Le richieste di condanna sono state pesanti: sette anni per don Giglio Gilioli, 77 anni, e nove per un suo collaboratore laico di 41 anni, Lucio Fossanova, accusati entrambi di violenza sessuale aggravata su minore, oggi trentenne. Sono le condanne che i pubblici ministeri Laura Canovai e Valentina Cosci hanno chiesto nei confronti dell’ex religioso, don Giglio Gilioli, fondatore dei Discepoli dell’Annunciazione, difeso da Cristina Menichetti, congregazione sciolta anni fa dal Vaticano per i metodi poco ortodossi usati, e per l’ex seminarista, difeso da Carlotta Taiti. L’inchiesta della procura di Prato era esplosa quattro anni fa quando vennero indagati ben 12 religiosi in seguito alla denuncia di un giovane che riferiva di abusi sessuali all’interno della congregazione avvenuti molti anni fa, fra il 2008 e il 2012. Il processo di primo grado è arrivato finalmente alle battute finali con le richieste di condanna dei pubblici ministeri. Il collegio dei giudici di Prato ha rinviato l’udienza a luglio per le arringhe delle difese.
Si avvia così verso la conclusione la scabrosa vicenda dei presunti abusi sessuali, emersi dai racconti di un ragazzo pratese, che si sarebbero consumati nella comunità religiosa de "I discepoli dell’Annunciazione", fondata dallo stesso don Giglio e soppressa dal Vaticano per il perdurare di una serie di inadempienze. A disporre lo scioglimento dell’associazione fu, nel 2019, la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata. La procura aveva indagato ben 12 religiosi in quanto erano stati indicati dal giovane e dal fratello, che non ha sporto denuncia ma per il quale sono stati individuati gli episodi più gravi.
Durante l’udienza preliminare il gup aveva archiviato le dieci posizioni dei religiosi della stessa congregazione per i quali non erano stati trovati riscontri alle accuse mosse dal fratello più giovane. Il giudice aveva di fatto accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura.
L’inchiesta era partita in seguito ai racconti del ragazzo pratese che aveva denunciato di aver subito abusi mentre frequentava la comunità fondata da don Giglio Gilioli. Sui fatti denunciati - emersi durante alcune sedute psicanalitiche condotte con la tecnica Emdr (una specie di ipnosi) - la procura non è riuscita a trovare riscontri, neppure interrogando altri giovani che avevano frequentato la comunità religiosa nello stesso periodo del ragazzo. L’accusatore dei religiosi, che oggi ha 23 anni, venne sottoposto a perizia psichiatrica su richiesta della procura, risultando "inattendibile". In quella occasione sono decadute le accuse anche per don Gilioli, che doveva rispondere di violenze sessuali di gruppo, ma solo per questo primo filone dell’inchiesta. Il fondatore dei Discepoli dell’Annunciazione, comunità che aveva sedi non solo a Prato, ma anche a Lucca e ad Aulla, è rimasto indagato insieme a Fossanova nell’altro ramo dell’inchiesta, che si è sviluppato prendendo le mosse dai racconti del fratello maggiore del primo denunciante.
In quest’ultimo caso la procura ha ritenuto attendibile la testimonianza facendo la richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati e ora con le richiesta di condanna.
Laura Natoli