
Le voci delle aziende al Salone del tessile. Raffaelli (Balli): "Portafoglio ordini in aumento e ripresa a fine anno" .
Pochi, o meglio non numerosi, ma davvero buoni i clienti in visita agli stand delle 118 aziende del distretto. E’ questo il mood della seconda giornata di Milano Unica edizione 41, il salone del tessile e degli accessori del lusso in corso fino ad oggi.
Un banco di prova importante per gli imprenditori pratesi che vogliono capire dove si sta orientando il mercato anche dei brand del lusso, molti dei quali sono in fermento per cambi ai vertici creativi delle maison, in attesa dell’agognata svolta con ripresa dalla crisi persistente. Anche i deboli segnali positivi dei primi tre mesi dell’anno (+4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) non bastano per garantire una ripartenza: gli ordini sono sempre frammentati, i dazi americani sono in via di definizione, le incertezze geopolitiche rimangono tali e i consumatori finali sono frenati negli acquisti. "Fin dalla prima giornata si è registrata una buona affluenza ed un’ottima qualità di clienti del medio ed alto lusso – dice Maurizio Sarti di Faliero Sarti – Sul calendario delle fiere è meglio che MU e Première Vision abbiano uno stacco temporale come questa volta: ciò consente maggiori opportunità, in un momento in cui di buone opportunità c’è bisogno". "Si avverte un buona positività in aria. E’ il momento di ripartire coi prodotti non solo stock market – dice Riccardo Bruni di Lyria – C’è bisogno di ricreare una storia e un sogno intorno all’abbigliamento, di cui si è perso anche il senso della bellezza". Sandro Ciardi di Dinamo nota una buona presenza di clienti internazionali dalla Corea, dal Giappone e dagli Usa. Allo stand di Delfi ci sono i capi finiti coi prodotti dell’azienda. "Ci crediamo nel tessile – dicono Ilaria e Leonardo Delli – tanto che abbiamo pensato di proporre per la collezione invernale i nostri articoli tecnici in total look, ampliando la fascia del comfort e la gamma dei riciclati".
Luigi Ricceri offre una visione da un punto di vista sicuramente privilegiato per la dimensione dell’azienda, strutturata in tutto il ciclo produttivo e a costante contatto con le case di alta moda. "Si lavora con l’alta moda – dice Luigi Ricceri a Milano Unica con il figlio Arturo – Con le nostre collezioni fantasia ad altissimo livello offriamo spunti da trasformare poi in idee personalizzate per i clienti italiani ed europei. La nostra forza? Servizio, qualità, idee, artigianalità. Un problema? Trovare il ricambio della manodopera qualificata tanto che abbiamo organizzato una sorta di Academy all’interno dell’azienda in funzione di formare operai per esempio per il settore della rifinizione". Portafoglio ordini in aumento rispetto al primo semestre 2024 e previsione di fine anno in ripresa: è lo scenario per Balli il Lanificio che a Milano Unica ha presentato la collezione autunno/inverno 2027 ‘The Wild Code’, realizzata anche con il supporto dell’AI. "Il piano di riorganizzazione dell’azienda iniziato negli anni passati si sta dimostrando in linea con le richieste del mercato – spiega Leonardo Raffaelli, managing director di Balli il Lanificio –. Le esportazioni sono in crescita specie in Germania, negli Stati Uniti, dove il tema dei dazi al momento non ha influito, Belgio, Olanda e Turchia. Bene il mercato italiano".
"Fiera molto positiva affluenza sia estera sia italiana importante – commenta Marco Mantellassi della Manteco dall’area experience con l’affascinante progetto realizzato con Liberty fabrics – . Molta attenzione alla qualità e ottimo riscontro alle nostre nuove proposte e progetti".
Intanto ieri gli stand dei pratesi sono stati visitati dall’onorevole di Forza Italia Erica Mazzetti. Del distretto tessile e delle sue emergenze ne ha parlato ieri Moreno Vignolini, presidente di Confartigianato Moda, in audizione alla nona Commissione Industria del Senato.
Sara Bessi