FEDERICO BERTI
Cosa Fare

"Le opere segrete di mio fratello Francesco Nuti"

Giovanni Nuti presenta la mostra che si terrà alla Galleria Lato, in mostra i quadri di Cecco

Francesco Nuti (Attalmi)

Prato, 9 luglio 2017 - Francesco Nuti pittore. E’quello che potremo ammirare nella mostra "La collezione segreta", galleria Lato in piazza San Marco 13. Inaugurazione giovedì 13 luglio alle 18,30. Fino al 4 agosto per poi riaprire al pubblico dal 28 agosto al 15 settembre. E’il fratello Giovanni, anch’egli pittore (nonché scrittore e musicista) a spiegare i dettagli di una "passione segreta", quella della pittura, che il cineasta di Narnali ha coltivato soprattutto negli anni precedenti al 2006.

Com’è nata la passione per la pittura in Francesco ?

"E’ un mistero, anche se nella sua biografia ci racconta che tutto cominciò a Ostenda, in Belgio, con quella scatola di acquerelli regalata da Isabella Ferrari. Doveva essere un passatempo, mentre lei girava un film e lui si annoiava in albergo. Questa volta era Francesco a fare «la dama di compagnia», forse l’unica volta. Ma Isabella aveva intuito che la pittura era la passione segreta di mio fratello, una passione intima, «femminile», sotto la scorza del mattatore".

In mostra una ventina di opere. Con che criterio sono state scelte?

"Fanno parte tutte della mia collezione privata. Opere che Francesco mi ha donato prima del 2006 e poi quando è riemerso dall’incidente, disegnando con la mano sinistra. Per molto tempo ci siamo scambiati i dipinti; la sua casa di Roma era piena di miei quadri e la mia piena dei suoi".

Qual era la sua tecnica?

"Si va dai primi acquerelli su carta, alle tele materiche dipinte con le tempere acriliche, fino alla serie degli ultimi disegni. Ma possiamo vedere anche opere sperimentali, come l’autoritratto «orario», su metallo specchiato, con un orologio di mio padre che segna le 12.00, l’ora della sua nascita…E’una suggestione che ritorna. Vi ricordate il grande orologio che incombe su alcune inquadrature nella prima parte di OcchioPinocchio?"

Com’è nata l’dea della mostra?

"Dopo la mostra all’Opificio JM, nel 2011 era necessario riprendere e approfondire il tema delle arti figurative nella poetica di Francesco Nuti. Così Luca Gambacorti, della galleria Lato, ha offerto il suo bellissimo spazio per una mostra che accogliesse l’arte segreta dell’attore e regista pratese".

 Ricorrente la figura di Pinocchio. Come mai ?

"I Pinocchi e le Pinocchie (sua invenzione straordinaria) sono per Francesco come le bottiglie per Giorgio Morandi; simboli autobiografici che descrivono il mondo, nel suo caso un mondo fatto di donne e uomini bugiardi, abbagliati dalle luci fatue del «Paese dei balocchi». Ma in questa «collezione segreta» abbiamo anche figure mai viste in pubblico, autoritratti e ritratti dei suoi parenti più cari".

L’idea di girare un film su Pinocchio è nata dopo ?

"Sì, nella biografia «Sono un bravo ragazzo», edita da Rizzoli, Francesco ci rivela che la sceneggiatura di OcchioPinocchio, film del 1994, iniziò con la «Pinocchia rosa» del 1990, i primo dipinto di cui fosse soddisfatto e che mi regalò, come testimonianza di un’amicizia che va oltre il tempo e il legame del sangue".

Anche lei è pittore. Come giudica la pittura di suo fratello?

"Francesco è un uomo che sa guardare e vedere, un intellettuale che non ha bisogno della laurea per intendere il senso profondo dell’arte, è un’artista spregiudicato…pensa che in mostra c’è un ritratto di un pinocchio-torero dipinto con la forchetta ! Francesco mi ha raggiunto e superato".