
Il tecnico Leonardo Menichini allarga le braccia
E’ vero che gli obiettivi – nel caso del Pontedera la salvezza – si raggiungono con i punti e non con le chiacchiere. Ma è anche vero che questi, cioè i punti, sono figli delle prestazioni. Come amano ripetere sovente allenatori e addetti ai lavori vari. Ecco, nel 2-1 contro il Rimini, nonostante siano arrivati per la prima volta i tre punti tutti insieme, la prestazione è stata di un livello insoddisfacente, anche per sperare di raggiungere l’obiettivo prefissato. Forse era troppo alta l’aspettativa che si era creata dietro a questa sfida. Al Mannucci, si pensava, sarebbe dovuto arrivare un Rimini distratto dalle dolorose vicende societarie che hanno portato (per ora) 11 punti penalizzazione, e con il fuggi-fuggi dei giocatori migliori che c’era stato nell’ultimo giorno di mercato, il "povero" D’Alesio avrebbe schierato (come ha fatto) un manipolo di ragazzini. In un quadro mentale del genere, il pensiero dominante era (poteva essere): 3-0 alla fine del primo tempo e pratica chiusa con pensiero alla sfida di venerdì al Campobasso, sempre in casa. Niente è stato tale. L’ingresso in campo dei granata è stato molle, il Rimini ha dimostrato di pensare alla partita più del Pontedera, e per tutto il primo tempo i ragazzini in maglia biancorossa (che pure inizialmente lasciavano 10 anni alla già giovane squadra pontederese: 239 contro 249 anni totali) hanno fatto girare meglio la palla, tenendola quasi sempre.
Quello che avrebbe dovuto fare la compagine di Menichini. Che per sua fortuna non ha subito gol (è anche vero che ha rischiato poco), altrimenti con grande probabilità adesso starammo qui a parlare di un’altra situazione. Ma è stato il più brutto primo tempo delle prime quattro giornate, peggiore di quello con l’Arezzo, perché lì, se non altro, c’era davanti una squadra costruita per vincere il campionato. Così nell’intervallo del match c’è stato modo di ripensare, di rendersi conto che questo Rimini era tutt’altro che allo sbando come si pensava, e di reagire. Anche con qualche modifica rispetto alla non appagante scelta iniziale degli uomini d’attacco Polizzi-Faggi-Ianesi dietro all’unica punta Vitali, che non aveva prodotto pericoli. Con Nabian esterno a sinistra e Vitali tornato a destra per far posto a Battimelli, le cose hanno iniziato a girare un po’ meglio. Nulla di stravolgente, ma comunque quanto è bastato a segnare due reti, cosa mai successa prima.
Stefano Lemmi
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