Pontedera: tre gare in una sola - Post-Cesena, un tris di analisi

Il Pontedera ha reagito allo svantaggio con equilibrio e ha trovato il pareggio, ma la differenza di esperienza e l'impiego di giocatori forti dalla panchina hanno fatto la differenza per il Cesena.

A 24 ore dalla trasferta di Perugia analizziamo la sconfitta del Pontedera col Cesena, un 1-3 maturato solo nei 10’ finali dopo che Benedetti al 18° della ripresa aveva rimediato al gol al 10° di Saber. La gara può essere divisa in tre fasi.

Prima fase 1°-20° minuto. Il Cesena è partito forte e con i dialoghi tra i tre attaccanti Saber-Ogunseye-Corazza ha messo subito in difficoltà il Pontedera trovando il vantaggio. I granata comunque hanno cercato di rispondere pur senza riuscire a concretizzare.

Seconda fase 21°-63° minuto. I romagnoli si sono abbassati, hanno cambiato sistema difensivo passando al 5-3-2 e questo ha permesso al Pontedera di entrare di più con i braccetti e sviluppare sulla catene, creando situazioni pericolose (clamorosa quella di Nicastro). La squadra di Canzi non si è tirata indietro, è rimasta equilibrata dimostrando di saper reagire allo svantaggio ed ha trovato il pareggio con Benedetti su uno schema provato in settimana.

Terza fase 64°-96° minuto. Raggiunto l’1-1 e con la gara dalla loro parte, i granata hanno avuto l’impeto di andare a fare il 2-1, rischiando però in un paio di contropiede: la punizione di seconda sul retropassaggio di Espeche e un’azione finita col fuorigioco. L’allarme non è servito, e all’80° di una partita dove il Pontedera fisicamente ha corso bene e tanto e con Lewis che non aveva più fatto una parata, è arrivata la zampata di Ogunseye che prima non aveva mai tirato in porta. Fino all’80° la differenza di esperienza in campo è stata completamente azzerata, mentre il fato di poter usufruire di giocatori forti dalla panchina ha fatto la differenza per il Cesena.

s.l.