Cuoio, cresce la febbre "Sosteniamo i ragazzi"

Cuoiopelli, ci siamo. Allo stadio Libero Masini, alle 16,30 arrivano i piacentini della Agazzanese. Riprendono i play off per i biancorossi, i quali hanno già eliminato River Pieve e Perignano. Ma non è finita, il ballo continua. Fino quando, lo dirà il campo. Formazione obbligata per Marselli (che oggi sconta il secondo ed ultimo turno di squalifica) e che dovrà rinunciare al bomber Tapparello (ancora due giornate fuori, oggi compreso), anch’egli per squalifica, come al prezioso Benericetti, appiedato per un turno dal giudice sportivo. E allora la Cuoiopelli si appoggerà sui numeri dell’estroso Cavallini, sulle sue giocate, spesso imprevedibili, sulla sua fantasia, per accendere Andolfi e Bracci in attacco, ai quali daranno man forte i generosi corridori di centrocampo (Borselli, Viligiardi, Passerotti e Mariani), ai difensori (Negro e Lucaccini) per fermare Forbiti e soci. Un dovuto pensiero al portiere Pulidori e ad altri preziosi ragazzi: Guerrucci, Goretti, Berti, Friuli e Bagnoli, che lo meritano.

La Cuoio è questa, decimata ma decisa, pronta a dar battaglia col grintoso Falivena in panchina, per trasmettere determinazione agli atleti, seguendo le indicazioni di Marselli che stazionerà vicino alla rete di recinzione. Domenica prossima la compagine santacrocese disputerà la gara di ritorno allo stadio Felice Baldini di Agazzano, restituendo la visita ai granata allenati da Gianluca Piccinini. Intanto Marselli non si stanca di chiamare a raccolta i sostenitori biancorossi: "E’ il momento di stare vicino a questi ragazzi che quest’anno hanno fatto qualcosa di straordinario, che meritano di essere sostenuti. Faremo il massimo per fare entrare gratuitamente chi necessita, mettendo a disposizione biglietti ridotti, dove possiamo. Da parte mia, di Roberto Falivena e Maurizio Bachi, c’è la massima collaborazione. Ci vogliono: lo striscione della Fossa, della Curva Parenti ed il bandierone biancorosso. Deve essere una bolgia; ora è il momento di sostenere la Cuoio e di stare uniti".

Marco Lepri

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