
Embargo concluso? Sembrerebbe di sì. Ieri i tesserati del Pontedera sono tornati a parlare (cosa che invece era stata loro vietata dalla società alla vigilia del match con la Torres), per una "riapertura" probabilmente favorita anche dal ritorno al successo dopo un pareggio e tre sconfitte. "Era una vittoria – commenta l’allenatore Massimiliano Canzi - di cui avevano bisogno, arrivavamo da diverse ottime prestazioni che non ci avevano portato punti, quindi eravamo in una fase in cui dovevamo un po’...quagliare. Era importante vincere, in qualsiasi modo, per portare a casa i tre punti, ma è stata una partita difficile, di sofferenza, giocata quasi tutta dieci contro dieci (56 minuti il Pontedera, 49 la Torres, recuperi esclusi, ndr). Per questo però è una vittoria che ci dà forza, ail Pontedera non aveva mai vinto a Sassari ed è molto bello esserci riusciti". I tre punti servono a rafforzare la posizione nella griglia dei playoff e a rafforzare un concetto che Canzi chiarisce ancora: "Questo successo è anche una risposta che abbiamo dato ad un ambiente negativo che si era creato, e che non era assolutamente giustificato, secondo cui il Pontedera come sempre molla nel girone di ritorno. Invece abbiamo dimostrato che all’interno di questa squadra nessuno molla di un centimetro. Ci tengo a ribadirlo, perché abbiamo ingoiato cucchiaiate di veleno in questi giorni, e ringrazio i ragazzi (gli ultras, ndr) che sono venuti fin qua a sostenerci. Pochi ma meravigliosi". E sull’episodio dell’espulsione di Ladinetti, il tecnico del Pontedera risponde così: "Abbiamo sbagliato, perché in quelle situazioni dico sempre che non bisogna avvicinarsi all’avversario. Sicuramente Masala è stato bravo ad accentuare il contatto, anche se questo fa parte del gioco. Dobbiamo essere noi più bravi a non metterci in quelle situazioni. E’ la prima volta da quando sono a Pontedera che accade una cosa del genere, ma sarà anche l’ultima. Non lo permetterò più, perché abbiamo rischiato di compromettere quanto di buono fatto".
Stefano Lemmi