Saverio Bargagna
Economia

L’intagliatore alza bandiera bianca. “Nessuno fa più questo mestiere”

Perignano (Pisa), Franco Giusti lascia l’attività: “Non c’è chi vuole rilevarla. Ormai i mobili non si fanno più così”

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Franco Giusti, intagliatore del legno, nel suo laboratorio a Perignano

Perignano (Pisa), 24 novembre 2024 – La “sgorbia” è uno scalpello con una lama circolare o curva che serve per intagliare il legno: ma chi conosce più gli attrezzi del mestiere? Quello dello “scultore” del legno – intagliatore di mobili classici – è un’arte che rischia di sparire. Ne sa qualcosa Franco Giusti, artigiano dal 1973, che ha deciso di appendere lo ‘scalpello’ al chiodo per andare in pensione.

“Il problema è che è sempre più difficile trovare giovani in grado di garantire il ricambio generazionale – ammette –. Negli anni ’80, nel distretto del mobile di Ponsacco e Perignano, vi erano almeno una dozzina di ditte che intagliavano il legno. Una miriade di ragazzi andava in bottega per farsi le ossa, ma adesso le cose sono cambiate. Oggi gli intagliatori ancora attivi si contano sulle dita di una mano”.

Il mobile classico – che per anni ha fatto la fortuna del comparto del mobile della provincia di Pisa – vive una crisi che appare irreversibile. Le cause sono note: il gusto dei clienti che cambia, legato soprattutto all’avvento delle grandi catene low-cost. “La guerra fra Russia e Ucraina – osserva Giusti – è stata la mazzata finale. Il mobile classico trovava nei paesi dell’Est ancora un suo mercato che però, di fatto, si è azzerato. Siamo, probabilmente, alla fine di un’epoca almeno fino a quando non cambierà di nuovo il gusto dei clienti e la mentalità dei giovani. Un mobile classico costa di più, ma dura una vita...”.

Giusti riavvolge il nastro dei ricordi: “Ho iniziato nel 1973 con Rinaldo Grassolini – spiega –. All’epoca ero giovanissimo e mio padre firmò la procura perché ero minorenne. Nel 1980 ho fondato la ‘G.F. Intagli’ a Ponsacco’ e da allora non ho mai smesso. 52 anni di lavoro filati e di collaborazione con tanti ditte che ringrazio”. Premiato nel 2008 dalla Camera di Commercio di Pisa con ’Il premio fedeltà al lavoro e progresso economico’ Giusti ha chiuso definitivamente i battenti: “Spero che questa arte non si estingua” chiosa mostrando una delle sue meravigliose creazioni. Una poesia in legno che rischia di non essere più recitata.