
Franconi: "Per non dare una narrazione sbagliata, credo sia sempre bene dosare, misurare, calibrare le parole e le posizioni pubbliche" .
Sicurezza, tema caldo di questi giorni. Ne parliamo con il sindaco Matteo Franconi.
E’ riscontrabile una recente aumento di episodi di furti e rapin. E’ solo un caso accidentale di eventi che si sono concentrati in un periodo ristretto o c’è un altro fattore?
"La comparazione dei dati in possesso alle Forze dell’ordine rispetto ai trend annuali riferiti al periodo non evidenziano picchi né situazioni particolarmente diverse dal passato. C’è però da dire che in una comunità comunque piccola come la nostra l’aumento anche minimo di alcune tipologie di reati (come la rapina e l’aggressione) finiscono comprensibilmente, legittimamente e giustamente per ingenerare una percezione di insicurezza a cui le istituzioni e le autorità competenti, ciascuna per le proprie competenze, deve prestare attenzione e accogliere oltreché, ovviamente, apprestare azioni di contrasto".
Un’associazione di categoria ha risposto alle sue parole sottolineando che non si può parlare di eventi di micro-criminalità perché così facendo si rischia di sottovalutarli. Come risponde?
"Ho chiamato questi episodi con il nome tecnico che le forze dell’ordine utilizzano per definirli. Il fatto che abbia subito chiesto al prefetto la convocazione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico sta lì a dimostrare che non ho sottovaluto proprio niente. Anzi. Forse la nostra preoccupazione, come ho letto in qualche commento molto interessante, è che alla fine si corra il rischio opposto: sopravvalutare la portata di singoli episodi (inaccettabili, da prevenire e reprimere) finisca per dare l’idea di una città diversa da quella che effettivamente è. Il primo settore a risentire di una narrazione sbagliata di Pontedera sarebbe senz’altro quello commerciale. Per questo credo sia sempre bene dosare, misurare, calibrare le parole e le posizioni pubbliche".
Esiste una possibile sintesi, una specie di identikit, per capire chi sono questi malavitosi? Abitano in città? Sono giovani?
"Non posso saperlo. Le attività di indagine e repressione dei reati sono di stretta, esclusiva e riservata competenza delle forze di polizia e dell’autorità giudiziaria".
Quali sono i possibili interventi da mettere in campo per dare più sicurezza alla città? E’ ancora valida l’idea di spostare la caserma dal centro visto che molti problemi si stanno verificando nelle vie limitrofe al corso?
"L’idea (anzi la volontà strategica, concreta e già avviata) di spostare la sede della Compagnia dei Carabinieri nel quartiere della stazione non mi pare messa in discussione né abbia perso in alcun modo il suo straordinario valore. Il vero problema è accelerare le procedure e reperire le risorse necessarie per fare il prima possibile. La sicurezza urbana integrata è un concetto complesso e articolato che passa da molteplici fattori come gli interventi di riqualificazione, anche urbanistica, sociale e culturale, e recupero delle aree o dei siti degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la promozione della cultura del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile. Ricordo inoltre le azioni che l’amministrazione comunale nel tempo sta portando avanti: stretta sinergia e collaborazione permanente con le forze dell’ordine; potenziamento della dotazione di risorse umane e strumentali della polizia locale; sviluppao della videosorveglianza; copertura dell’illuminazione pubblica in alcune zone che ne erano sprovviste; programmazione di iniziative di aggregazione sociale e di animazione; progetti di rigenerazione e riqualificazione urbana; supporto alle associazioni di volontariato per il controllo anche notturno".