Project financing Comune stangato: 10 milioni di danni

L’amministrazione deve pagare la società

L'aula di un tribunale

L'aula di un tribunale

San Miniato, 18 maggio 2018 - Una tegola  pesante, quella che l’arbitrato sul project financing ha messo sulla testa del Comune di San Miniato: l’amministrazione rischia di dover pagare 9 milioni e 711 mila 74 euro. La storia è quella del 2005: un mutuo ventennale contratto dal municipio con cessione di immobili, della gestione di tutti i parcheggi e di un hotel per opere – da realizzarsi a cura della San Miniato Gestioni Srl (società di scopo rimasta incagliata nei problemi del Consorzio Etruria che la compone insieme a Unipar Pisa e San Martino) – per gran parte ancora da realizzare: strade, case popolari e parcheggi. Così nel 2015 il Comune revocò le concessione e avviò le procedure per la risoluzione del contratto per smettere di pagare almeno 200mila euro di rate annue.

L’arbitrato, chiesto dal concessionario, ha congelato tutto fino a pochi giorni fa. Il collegio, dopo oltre un anno di lavoro (composto agli avvocati Angelo Buonfrate, Nicoletta Pelli e Sergio Paparo) ha riconosciuto a carico del concessionario la responsabilità di entrambe le parti. Ma in misura – almeno economicamente – assolutamente diversa.

A carico del concessionario ha riconosciuto la responsabilità di mancate progettazioni per circa 300 mila euro. Ma al Comune sono contestati, tra gli altri, ritardi nella consegna di aree dove costruire e di espropri dove far passare strade: così ora deve pagare i mancati guadagni e rimborsare le mancate gestioni.

«Anche sotto il profilo meramente quantitativo – si legge nelle ottanta pagine del ‘lodo’ – il mancato apporto del Comune nei termini pattuiti, sia sotto il profilo del ritardo nell’adempimenti (nei trasferimenti tutti e nell’affidamento della gestione di San Martino, oltre che nella successiva soppressione degli stalli di parcheggio), che sotto il profilo dell’inadempimento integrale, in una con il ritardo nella stipula del mutuo e con la successiva interruzione del rimborso delle rate, ha avuto un impatto ben maggiore dell’inadempimento del concessionario, privando di fatto le attività progettate dell’apporto di risorse economiche necessarie per garantire l’equilibrio dell’investimento progettato».

Le principali inadempienze lamentate dal Comune riguardano l’attività tecnica progettuale necessaria per la realizzazione della via Sasso e l’ampliamento del parcheggio della Valle del Cencione. «Ed effettivamente l’impresa non ha realizzato gli interventi». Ma anche qui, da una parte, ci sono i lavori non fatti, dall’altra i solleciti tardivi con inadempienze reciproche che – si legge – il perito ha rilevato in egual misura. Ma ha conti fatti il peso economico delle responsabilità riscontrate è diverso, e per effetto della compensazioni chi è chiamato a sborsare milioni è il Comune. Il concessionario, per effetto dell’arbitrato, continuerà gestire le opere e avrà diritto a riscuotere i proventi di gestione.