Ristoratore dorme dentro al locale. "Ascoltate il nostro grido di dolore"

Tanti i messaggi di solidarietà per Guarguaglini : "Il settore turistico è già al collasso Servono aiuti concreti"

Jonni Guarguaglini nel suo locale prima del lockdown

Jonni Guarguaglini nel suo locale prima del lockdown

Volterra, 3 maggio 2020 - Un’intera notte che l’imprenditore Jonni Guarguaglini ha trascorso nel suo locale, VolaTerrA, in perfetta solitudine: "Nei giorni scorsi ho dormito all’interno di uno dei miei locali per chiedere dignità e sostegno, fatto di azioni concrete – dice Guarguaglini –. La Toscana, da sola, non può reggere il sistema toscano. Il settore turistico con il suo indotto, il settore alberghiero, extra-alberghiero e della somministrazione, le eccellenze artigianali, i settori culturali ed artistici senza aiuti e misure straordinarie non potranno trovare sostenibilità economica nel futuro". Una protesta scandita dall’incertezza di un domani che, al momento, nonostante la data annunciata al primo giugno per le riaperture del settore della ristorazione, non crea margini per una programmazione. "Ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà e condivisione tra colleghi, collaboratori, clienti – racconta l’imprenditore –. Mi unisco al sentimento comune di rassegnazione e rabbia verso l’incapacità di produrre misure concrete di sostegno. Quando chiediamo aiuti a fondo perduto, eliminazione delle tasse, agevolazioni sui canoni di affitto, lo facciamo perché vogliamo avere la dignità di immaginare un futuro, prendendoci la responsabilità di formulare un piano economico finanziario sostenibile. Cosa impensabile con le regole attuali, con l’emergenza sanitaria ancora in corso e con un sistema istituzionale che, appunto, non riesce a concretizzare misure a nessun livello".

Per quanto riguarda la riapertura, Guarguaglini pone un quesito: "Riaprire, ma per chi? Qua viviamo quasi esclusivamente di turismo. La possibilità di asporto è un mero palliativo, un’attività non può reggersi su quello. Ad oggi manca ancora l’elargizione della cassa integrazione, misura atipica per imprese della nostra dimensione che mai avremmo, noi piccoli imprenditori, pensato di adottare. I nostri collaboratori sono parte integrante delle imprese. Limitando la loro sicurezza economica si mina la nostra dignità di imprenditori che non si sono mai tiranti indietro dai loro doveri. Mi aspetto, nelle prossime ore, azioni concrete. Una strada che identifichi con chiarezza che non basta riaprire per risolvere il problema: si deve creare sostegno vero per accompagnare ad un processo che regga un nuovo sistema Se questo accadrà – conclude –: io sarò tra coloro che si rimetteranno con fierezza in corsa". I.P.