Ricerca dei dispersi: i segreti dei vigili del fuoco

Grazie allo smartphone e all’alta tecnologia anche i salvataggi ora sono più semplici

I vigili del fuoco in azione

I vigili del fuoco in azione

Pontedera, 25 agosto 2019 - La prima  domanda che l’operatore di una qualsiasi centrale di soccorso (118, vigili del fuoco, forze dell’ordine) deve fare a chi telefona e chiede aiuto è: «Dove ti trovi?». L’interventro salva-vita parte da qui. Poi viene tutto il resto. E nel caso in cui, come è successo al povero Simon – l’escursionista francese morto nel Cilento e recuperato dopo nove giorni – il richiedente aiuto non sapesse indicare dove si trova, o si fosse smarrito e non sapesse più come ritrovare l’orientamento? E’ successo molte volte anche nella nostra zona provincia.

I vigili del fuoco del comando di Pisa, dove fa capo la centrale del 115 per tutti i distaccamenti (Cascina, Castelfranco e Saline più quelli gestiti da volontari a Ponsacco, Lari, Pontedera, San Miniato), in caso di ricerca di persone che non sanno indicare dove si trovano, adottano vari tipi di intervento. Il primo è tramite un portale creato dal comando provinciale di Vercelli ed è uno strumento integrato al soccorso a persona soprattutto nell’ambito Tas-Topografia associata al soccorso e che attualmente viene sperimentato in tutta Italia. Per la geolocalizzazione è indispensabile avere uno smartphone. I telefoni di vecchia generazione non vanno bene.

Abbiamo fatto una prova in diretta fingendo di essere dispersi. In pochi secondi, dal numero di smartphone di chi scrive, e avendo la localizzazione attivata sullo stesso cellulare, l’operatore dei vigili del fuoco ha ricevuto sul portale le coordinate 43.39, vale a dire piazza Martiri della Libertà, angolo via della Misericordia, a Pontedera, la sede della nostra redazione. In Italia vige ancora la regola che il richiedente aiuto deve autorizzare il vigile del fuoco a geolocalizzarlo dando il suo assenso.

E nel caso non funzionasse internet? Il pompiere del 115 dice al richiedente del soccorso di aprire l’applicazione Google Maps dove appare una sorta di cartina con un punto grigio. Al disperso viene chiesto di puntare per due-tre secondi l’indice sul pallino grigio che si illumina di azzurro e compaiono le coordinate che il richiedente aiuto comunicherà telefonicamente allo stesso vigile del fuoco o potrà inviare per sms a un numero di cellulare che gli viene comunicato dallo stesso soccorritore. Altri sistemi per comunicare dalle zone impervie e isolate la propria posizione sono WhatsApp o Telegram.

Telegram viene usato comunemente dagli operatori della centrale del 115 del comando provinciale di Pisa per inviare le posizioni degli interventi da effettuare alle squadre sul territorio. In caso di interventi particolarmente difficili e in zone impervie parte anche la squadra Saf-Speleo alpino fluviale dotata di barella spallabile, toboga e tutti i sistemi di intervento in queste condizioni. Nel caso ci si addentri in zone isolate, quindi, meglio portare dietro lo smartphone, invece dei telefoni di vecchia generazione, accendere internet e attivare la posizione.