"All’ospedale di Volterra serve la terapia intensiva"

Il presidente della Fondazione CrV a Giani: "Vogliamo la tabella di marcia"

il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra Roberto Pepi

il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra Roberto Pepi

Volterra, 2 febbraio 2021 - Una tabella di marcia chiara e distinta, un cronoprogramma certo in grado di dare cornici esatte al piano che, con un investimento da 6 milioni di euro annunciato dal presidente della Regione Eugenio Giani, andrà a ridisegnare non solo la geografia ospedaliera, ma anche a irrobustire i servizi del Santa Maria Maddalena. A chiedere a gran voce chiarezza è il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra Roberto Pepi, che lancia un monito: passare dalle parole ai fatti. "Fa piacere questa attenzione nei confronti di una città che negli ultimi trent’anni ha subìto tagli, umiliazioni e minacce sistematicamente realizzate – Pepi esordisce con missili terra-aria – quanto annunciato, pare un cambio di passo rispetto alla costante mortificazione che la Valdicecina ha dovuto sopportare per decenni e ci auguriamo che si inizi a mettere radici per il futuro. Ma affinché tutto non rimanga un’ipotesi, è indispensabile un cronoprogramma con la data di inizio e di chiusura dei lavori: non possiamo accettare affermazioni generiche sulla necessità di tempistiche lunghe per la fattibilità del progetto. I soldi dell’Europa ci sono adesso, non tra qualche anno. Se vogliamo il rilancio della sanità e del territorio – incalza Pepi - l’investimento deve essere immediato, così come la progettazione e la realizzazione degli interventi, perché l’utilizzo di queste risorse è finalizzato al rilancio dell’economia". Il timoniere della Fondazione allarga il ragionamento ai progetti in ballo per un rilancio economico. «Volterra ha bisogno di lavoro e l’ampliamento dell’ospedale, come la nuova Rems o lo scavo dell’anfiteatro, sono opportunità di sviluppo e vanno considerati anche come obiettivi economici – è l’analisi di Pepi – l’ospedale ha visto un incremento delle sue attività nell’ultimo anno che lo hanno riportato nella media regionale: ciò è dipeso dalla pandemia e dal fatto che certi interventi non potevano essere eseguiti negli ospedali Covid. Ma questa tendenza va incoraggiata, quindi la realizzazione della terapia intensiva dovrà accompagnarsi alla crescita dell’ospedale stesso, in progressione e passando anche da una sub-intensiva. Ma l’obiettivo dovrà rimanere quello di attivare l’intensiva. Quindi ben vengano gli investimenti, ma dovranno essere immediati e finalizzati al sostegno dell’economia e non rimanere solo belle promesse - conclude Pepi.