Omicidio in strada. Per vendicare il fratello. Duello accusa-difesa sulle intercettazioni

Prima udienza della Corte d’assise sul delitto di Sasso Pisano. In cinque a giudizio per la morte di Elson Kalaveri crivellato di colpi.

L’omicidio di Sasso Pisano è arrivato davanti alla corte d’assiste di Pisa con il primo duello tra accusa e difesa. Il primo atto è stato il giuramento dei giudici popolari e la costituzione delle parti civili (i familiari della vittima, assistiti dall’avvocata Sabrina Del Fio). Poi la questione delle intercettazioni telefoniche – uno dei capisaldi dell’attività d’indagine della procura – e l’insufficenzad el tempo, secondo la difesa, di accedervi per vagliarle ed esaminarle. L’avvocato Terranova, alle cui richieste si sono associati gli altri difensori, ha sollevato la questione di nullità o inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche e ambientali proprio in ragione del diritto di difesa e di conseguenza la nullità del decreto di giudizio immediato. Eccezione a cui si è opposto il pm Giancarlo Dominijanni e che è stata respinta dalla corte ritenendola infondata. E’ questo il processo per la morte di Elson Kalaveri che morì dopo una scarica di 16 colpi il 18 agosto del 2022. davanti alla corte ci sono le posizioni di Deliu Shkelzen, alias Shkëlzen Keqi (assistito dall’avvocato Manuele Ciappi), Qoli Shkelqim, Valentino Tarallo(difeso dall’avvocato Lucio Coppola) e Giovanni Capone, entrambi di Napoli e ivan Tolomello. Secondo gli inquirenti Keqi – ritenuto il mandante – volle vendicare la morte del fratello ferito nel 2014 in Albania, durante una lite con Kalaveri, e poi deceduto nel 2019. Un delitto pianificato in nome del ‘Kanun’, il codice di diritto consuetudinario albanese – l’obbligo di vendicare l’uccisione di consanguinei – da cui ha preso il nome la stessa inchiesta di militari dell’Arma e procura per ricostruire il delitto.

Le posizioni. Qoli Shkelqim (assistito dagli avvocati Michele Cipriani e Gabriele Terranova), è ritenuto essere il basista del gruppo di fuoco che, per l’accusa, avrebbe intrattenuto rapporti sia con il mandante sia con gli esecutori, e avrebbe condotto il kalaveri a Sasso Pisano per consentire la sua uccisione. Secondo le indagini – pm Dominijanni – Valentino Tarallo e Giovanni Capone sarebbero gli esecutori del delitto, i sicari che dalla macchina fecero fuoco contro la vittima. C’è un quinto soggetto in questa vicenda: Ivan Tolomello che, per l’accusa, avrebbe avuto il compito di coadiuvare i sicari nella fase preparatoria e dopo, nella fuga, per rientrare in Campania. Si torna in aula a maggio.

Carlo Baroni