Dopo le fiamme la malattia, boschi in pericolo

Monte Serra, il Comune di Buti annuncia un piano per salvare le piante scampate alla devastazione e ora attaccate da un verme

Al lavoro per curare le ferite del Monte Serra

Al lavoro per curare le ferite del Monte Serra

Buti, 18 febbraio 2020 - Monte Aspro. Già il nome promette poco bene. Se, poi, ci mettiano l’invasione del Matsucoccus Feytaudi, detto anche cocciniglia del pino marittimo, e gli ultimi devastanti incendi, è inevitabile che il monte Serra, di cui il monte Aspro fa parte, abbia bisogno di un intervento di sistemazione, pulizia, "ricostruzione forestale". Oltre al monte Aspro, un’altra zona della catena montuosa e collinare sopra Buti che sarà oggetto di un intervento di sistemazione e messa in sicurezza, è quella della zona di Vagliaiao. Perchè succede che il baco che si insedia tra la corteccia e il tronco dei pini marittimi abbia due effetti devastanti. Il primo è un considerevole aumento della produzione della resina che, invece di colare dritta e per piccoli rivoli lungo l’esterno delle piante, schiuma e forma grossi ammassi. E’ in queste situazioni che le fiamme trovano la maggiore propagazione perché la maggiore e più schiumosa resina del pino è benzina per il fuoco. Il secondo problema causato dal Matsucoccus Feytaudi è il progressivo svuotamento della parte interna del tronco che, da un sommario esame esterno sembra sano. In queste situazioni i pini sono più devoli e crollano al primo colpo di vento. Il Matsucoccus e gli incendi sono stati una devastazione per il monte sopra Buti. Così, il Comune ha deciso di partecipare a un bando della Regione Toscana per "il ripristino delle pinete di pino marittimo, o dei boschi con presenza di pino marittimo, danneggiate dal Matsucoccus Feytaudi al fine di ricostruirne la finalità e permettere lo svolgimento di tutte le funzioni a cui erano destinate, principalmente protezione del suolo dall’erosione, protezione della qualità delle riserve idriche, fissazione se stoccaggio di Co2, nonché di garantire la pubblica incolumità". Per il Comune di Buti , oltre agli uffici che hanno seguito la pratica dal punto di vista burocratico, il percorso di adesione al bando è stato monitorato passo dopo passo dall’assessore all’ambiente e all’agricoltura Luca Andreini. "Lo scopo principale di questo bando è la sicurezza – spiega Andreini – Con questo intervento andremo a sistemare una zona sopra il paese di Buti, molto vicina a delle ulivete. In questo modo sarà possibile ripristinare i sentieri forestali, rimuovere i tronchi e i rami caduti a terra per colpa del Matsucoccus e garantire da un lato le vie di accesso al bosco e dall’altro eliminare ciò che rappresenta facile alimentazione degli incendi". In totale sui monti sopra Buti, sia in direzione di Calci che nel versante opposto verso Castelevecchio di Compito, sono previsti interventi per circa 480mila euro. I bandi sono quattro. Due da 125mila euro ciascuco che il Comune di Buti ha già vinto, un altro da 150mila euro per il quale è stata affidata la progettazione a uno studio di esperti del Casentino, la zona forestale più importante della Toscana e l’ultimo, da 80mila euro per la realizzazione di una pista forestale tagliafuoco al confine con il territorio di Calci. «Il lavoro per partecipare a questi bandi della Regione è lungo – conclude l’assessore Andreini – Siamo partiti a inizio legislatura e ora possiamo dire di essere in dirittura d’arrivo e prossimi agli interventi che sono necessari, visti gli eventi degli ultimi anni". "L’equilibrio del monte è fragile – le parole del sindaco Alessio Lari – Come amministrazione siamo impegnati nella tutela di questo bene inestimabile e per questo cerchiamo di intercettare le forme di finanziamento, dove è possibile e come è possibile". gabriele nuti © RIPRODUZIONE RISERVATA